"Perche’ ho detto che sono pronto a un passo indietro e ad abbandonare la politica in prima linea? Semplice, e’ quello che penso: voglio dare spazio ad Angelino Alfano, che e’ un giovane bravissimo. Poi ritengo che tornare un’altra volta a palazzo Chigi sarebbe inutile con l’attuale architettura istituzionale".
Lo afferma Silvio Berlusconi il quale, in una intervista a ’Libero’, spiega che tra i suoi obiettivi c’e’ anche quello di riformare la legge elettorale, magari "alzando la soglia di sbarramento", ma per farlo "serve tempo", e ribadisce che il governo guidato da Mario Monti deve durare fino alla fine della legislatura. “Monti e’ molto bravo e non sto scoprendo adesso le sue qualita’: e’ stato il sottoscritto a indicarlo come Commissario europeo nel ’94. E il suo governo deve continuare a operare".
Il Presidente precisa che egli non intende abbandonare la politica, anzi. Proprio la politica, deve ritrovare centralita’ perche’ "in questo momento non c’e’ ", tanto che "il 46 per cento degli italiani non sa chi votare e se andare a votare. Ma il voto degli italiani si disperde in una miriade di partiti e partitini: la sinistra radicale di Vendola, i Grillini, Di Pietro, i radicali, Fini, l’Udc di Casini, la Lega… Per questo sarebbe opportuno alzare la soglia di sbarramento". E il dialogo sulla legge elettorale non puo’ che essere "con il Partito democratico". E non solo su quello. "Bisogna lavorare con loro anche alle altre riforme istituzionali". Anche sulla giustizia: "E perche’ no? Alla fine quaranta loro deputati hanno votato per la responsabilita’ civile dei magistrati…".
Berlusconi parla anche del ruolo del Quirinale, il cui operato ha adesso aspetti positivi:"Di fatto siamo in una Repubblica presidenziale. Il che va anche bene perche’, con i decreti del presidente, almeno si fanno le riforme che servono al Paese".
E quanto alla situazione economica, Berlusconi osserva: "Sono profondamente preoccupato per l’economia italiana ed europea. La Cina e le altre economie emergenti aggrediscono le nostre aziende producendo a costi bassissimi. Non so come andra’ a finire". Un monito anche alla Germania: "Non si rendono conto di quanto sia importante per l’euro avere una Bce che funzioni ed una vera banca centrale".
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