Si era sempre detto che Berlusconi era il “collante” che teneva unito il centrosinistra: oggi constatiamo che era proprio così. Mancato il “bersaglio principale”, al quale sparare con tutte le armi (dalle frecce ai missili nucleari), tra le varie componenti, del cosiddetto schieramento “progressista”, e’ in atto una furibonda guerra “fratricida”. Un anno fa, più o meno di questi tempi, a Vasto Bersani, Vendola e Di Pietro scattavano la foto di un’alleanza (presunta) che sembrava ormai cosa fatta. Oggi Di Pietro sta con Grillo e contro Bersani. Vendola sta con Bersani (e forse ci farà pure liste uniche). Bersani contro Di Pietro, Travaglio contro Scalfari, l’ANM (Associazione Nazionale Magistrati) contro ogni ipotesi di azione disciplinare nei confronti di Antonio Ingroia, il PM (Pubblico Ministero) nuovo “eroe dei due mondi”, visto che, su mandato ONU, sarà trasferito in Guatemala. Matteo Renzi e Beppe Grillo sono “mine vaganti” nel Pd. Il sindaco di Firenze “sfida” alle primarie Bersani per la “rottamazione” dei “vecchi”. Rosy Bindi, fiutato il pericolo, consiglia di evitare le primarie. A Reggio Emilia Renzi alla festa del Pd incassa “ovazioni” quando ripete il “refrain” del “prego si accomodi” per chi sta in parlamento da 25 anni “e ci ha portato a questa situazione”. La sua mossa politica rischia di aprire un fronte nel Pd difficile da gestire per Bersani. I “veltroniani” sono tentati di appoggiare Renzi. Grillo e’ da tempo a caccia dei voti degli elettori del Pd. Dal suo sito internet lancia l’allarme su “fantomatiche forze del male” che vorrebbero addirittura toglierlo di mezzo. Campagna elettorale ad affetto per “raggranellare” voti, lancia una minaccia: “Ci vedremo in Parlamento”. Bersani gli dà del “fascista”. Nessuno piu’ vuole Casini che “pateticamente” pensa ancora di essere il “perno” della politica italiana. Renzi lo ha attaccato duramente dopo che il leader Udc ne aveva criticato la sua “levatura politica”. L’invidioso D’Alema cerca di “stroncare” Renzi.
Insomma, a sinistra e al centro se le stanno dando di santa ragione. Solo per questo Berlusconi non dovrebbe candidarsi. Rimanendo fuori dalla scena politica i suoi nemici si sterminerebbero da soli.
Discussione su questo articolo