Staccare la spina al governo Monti? “Dipenderà dall’accettazione o meno da parte del governo delle nostre richieste di modifica alla legge di stabilità. Siamo dentro una spirale recessiva, dobbiamo assolutamente uscirne al più presto invertendo la nostra politica economica". Così Silvio Berlusconi a colloquio con Bruno Vespa, per il nuovo libro del giornalista, "Il Palazzo e la Piazza. Crisi, consenso e protesta da Mussolini a Monti", in uscita per Mondadori – Rai Eri giovedi’ 8 novembre. In ogni caso l’ex premier assicura: “Non faremo una campagna elettorale contro Monti. Ma siamo convinti che l’austerita’ imposta dall’Unione europea, a noi come ad altri Paesi, su pressione di una Germania che svolge un ruolo da Paese egemone, con un’egemonia non solidale ma egoista, abbia immesso l’economia in una spirale recessiva senza fine".
Il Cavaliere dunque non ha ancora messo da parte l’idea di abbandonare a se stesso l’attuale esecutivo. Un governo, quello dei banchieri e professori, che ha saputo solo tassare, togliere ossigeno alla povera gente, mentre non ha diminuito di un centesimo la spesa pubblica né i costi della politica.
Berlusconi, per quanto riguarda la legge elettorale, rinnega il Porcellum: “E’ il Partito Democratico che lo vuole, non noi. A mio giudizio, il sistema migliore e’ il sistema spagnolo, che comporta un’alta soglia di sbarramento. Converrebbe anche al Partito democratico, perche’ privilegia i primi due partiti, funziona benissimo e garantisce la governabilita’ in Parlamento". Le preferenze? "Sono un’anomalia italiana. Io sono letteralmente terrorizzato dal voto di scambio. Non si dimentichi che Fiorito nel Lazio e Zambetti in Lombardia sono stati eletti con le preferenze".
Il Cav martedì sera ha cenato a Montecatini, dove era arrivato per sottoporsi ad una visita di uno specialista ortopedico, e ha lasciato su un tovagliolo di raso, nell’Enoteca da Giovanni, uno schema intitolato la ‘prossima campagna elettorale’. L’ex premier, riferisce Il Tirreno nell’edizione di oggi, ha tracciato una croce scrivendo alle quattro estremita’: vecchio-nuovo e sporco-pulito. Ha poi tirato una linea congiungendo i punti di pulito e nuovo e indicando il consenso, 50%. Poi, ha firmato Silvio Berlusconi. Sul tovagliolo, anche la data: 30 ottobre 2012. Il titolare del ristorante, Giovanni Rotti, ha gia’ annunciato che mettera’ il tovagliolo in una teca.
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