Sara’ un confronto serrato sui temi caldi del momento: dalla legge elettorale, all’articolo 18, dalla giustizia alle amministrative. Il primo, a livello collegiale, dopo mesi di polemiche su leadership, alleanze e futuro prossimo. L’ufficio di presidenza del Pdl, convocato martedi’ alle 11.30, a palazzo Grazioli, sara’ l’occasione per una analisi politica a 360 gradi. La carne al fuoco e’ tanta e i nodi da sciogliere in fretta pure.
Angelino Alfano e’ impegnato su piu’ fronti: deve risolvere il rebus delle candidature per il voto di maggio, completare i congressi (manca la data per quelli del Lazio e di Roma), chiarire il rapporto con la Lega in prospettiva. Ma soprattuto dovra’ dare un segnale concreto di rilancio per sopire i malumori sempre piu’ forti degi ex Fi verso la componente che fu di Alleanza nazionale.
In realta’, c’e’ grande attesa per Silvio Berlusconi, che dopo settimane di silenzio ha deciso di convocare il massimo organo direttivo del partito per vederci chiaro. Il Cavaliere vuole tornare a guardare negli occhi lo stato maggiore di via dell’Umilta’. Gli azzurri invocano un suo ‘ritorno’ a tempo pieno, vogliono sentire la sua voce come ‘ai vecchi tempi’. A loro non basta piu’ la sua presenza dietro le quinte, il ruolo di ‘padre nobile’, che si e’ ritagliato per non offuscare il ‘delfino’ Angelino. ‘Nei momenti delicati, c’e’ sempre bisogno di lui’, dice un fedelissimo ex Fi.
Per qualcuno, l’appuntamento nel ‘parlamentino azzurro’ di via del Plebiscito sara’ il momento della verita’. Quasi una conta o una sorta di ‘Consiglio di guerra’, dove, spiega un ex ministro azzurro, ‘le varie anime dovranno sviscerare tutti i dubbi e le perplessita’, per poter finalmente lasciare da parte ogni divisione e ripartire insieme’. La voglia di rifare Forza Italia (con il proliferare di associazioni e liste civiche locali ‘Forza qualcosa’) fa gioco al Cavaliere (anche se le tante polemiche scatenate dal moltiplicarsi di movimenti forzisti lo avrebbero alla fine infastidito), ma preoccupa gli ex aennini. Che non nascondono poi grosse perplessita’ sull’accordo raggiunto sulla legge elettorale.
Tanto che la convocazione dell’ufficio di presidenza, sarebbe arrivata, proprio per le richieste pressanti degli ex An di discutere del prossimo sistema di voto. Le componenti che provengono da via della Scrofa non vogliono sentir parlare di duello tra ex e sottolineano che questo e’ il momento di tenere i nervi saldi, perche’ alla vigilia delle amministrative, non serve a nessuno esasperare gli animi.
Ma sotto traccia fanno trapelare che non si faranno certo mettere nell’angolo da nessuno. La festa del ‘Secolo’ di oggi a Milano, infatti, sara’ l’occasione per rivendicare l’orgoglio identitario, senza provocare strappi, perche’ conta solo il bene del partito per sconfiggere la sinistra. Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato del Pdl, che giovedi’ ha incontrato Ignazio La Russa e i fedelissimi della loro area, va ripetendo da giorni che in vista dell’Ufficio di presidenza serve un ‘confronto attento, ma sereno’ sulla legge elettorale e gli altri temi’, senza confondere il ‘fisiologico’ dibattito su materie di grande rilevanza ‘come una lacerante discussione’.
Dello stesso avviso anche il senatore Altero Matteoli, che da tempo invoca un confronto serrato e aperto su riforme e articolo 18. La Russa e’ stato categorico: ‘Niente tuffi nel passato, l’obiettivo e’ rafforzare il partito tutti insieme’. Anche gli ‘alemanniani’ cercano il dialogo, ma mettono in guardia da ‘chi gioca per se’, mettendo in primo piano le aspirazioni personali’.
Le ragioni di tanto fermento nel partito, raccontano dalle parti di via dell’Umilta’, vanno trovate nel voto di primavera (considerato da tutti a rischio), ma rientrano soprattutto nelle ‘grandi manovre’ in vista del ‘dopo Monti’. Con le amministrative alle porte e la testa gia’ al 2013, l’ondata azzurra (formata da quelli che rimpiangono i tempi d’oro della ‘discesa in campo) e’ tornata d’attualita’ e si sposa bene con le liste civiche, lo strumento politico-elettorale piu’ gettonato da chi ‘non si trova piu’ a suo agio’ nel Popolo della liberta’, di fronte alle pretese degli ex aennini.
Dopo l’apripista ‘Forza Lecco’ (nata tra i ‘promotori della liberta’ di Michela Vittoria Brambilla), ‘Forza Verona’ (poi ‘Forza Veneto’) l’associazione fondata dagli amministratori uscenti pidiellini che hanno deciso di correre sotto le insegne della lista Tosi, anziche’ sostenere il candidato di partito Luigi Castelletti) e l’ultimo arrivato ‘Forza Gorizia’, e’ tutto un fiorire di movimenti forzisti. Soprattutto al Nord-est, da sempre feudo della Lega.
Allo stato, il novero delle associazioni forziste si ferma a ‘Forza Alto Adige’ e ‘Forza Trentino’ della deputata Michaela Biancofiore (impegnata ad affrontare il Congresso provinciale di Bolzano, in programma il 14 aprile); ‘Forza Emilia Romagna’ del vicepresidente dei gruppo alla Camera, Isabella Bertolini e ‘Forza Toscana’ di un altro deputato pidiellino (uno dei fondatori di Fi) , Roberto Tortoli.
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