Il Pdl arranca nella ricerca di candidati sindaco forti in tre Comuni strategici come Palermo, Genova e Verona. E il caos sulle tessere false non aiuta a migliorare il clima di confusione che regna nel partito in vista delle amministrative. Angelino Alfano sta lavorando a ritmo frenetico per tenere serrati i ranghi ed evitare nuove fibrillazioni. Con oltre un milioni di iscritti, e’ possibile che ci siano casi isolati di irregolarita’, ma i furbetti non passerranno, va ripetendo in queste ore il segretario nazionale, che del ‘partito degli onesti’ ha fatto la sua bandiera sin dall’insediamento in via dell’Umilta’.
Il timore, pero’, che altre grane possano scoppiare con il rischio di invalidare i Congressi gia’ celebrati, e’ alto. Per questo motivo, l’ex Guardasigilli, di comune accordo con Silvio Berlusconi, ha deciso di correre ai ripari: domani, a Villa Gernetto, ci sara’ un vertice con gli amministratori locali per fare il punto sulle elezioni. Per rilanciare il movimento e affrontare il momento delicato, raccontano, Alfano avrebbe invocato la massima unita’ e, soprattutto, avrebbe chiesto di non alimentare le polemiche, lanciando messaggi rassicurati ai dirigenti, ai sostenitori e ai militanti.
‘E’ il momento di rimboccarsi le maniche e di lavorare ventre a terra per evitare una debacle elettorale, che in tanti prevedono al voto di maggio’, riferisce un ex ministro azzurrro. Si votera’ in molti centri di piccola e media dimensione, ma gli occhi sono puntati su 5 citta’ considerate strategiche per i futuri assetti politici (tutti comuni dove il Terzo Polo ha stabilito di correre in modo unitario): Palermo, Genova, Verona, L’Aquila e Lecce. Continuano le grandi manovre per sciogliere il nodo in Sicilia, la terra dove il ‘delfino’ del Cavaliere rischia di ‘cadere in mano nemica’.
Allo stato, la ‘discesa in campo’ del 34enne Massimo Costa per Palazzo delle Aquile (sostenuta da Api, Fli, Udc e l’Mpa di Raffaele Lombardo), fa ancora sbandare i vertici azzurri locali. E imbarazza Alfano, che non puo’ fare a meno dell’appoggio di Gianfranco Micciche’.Ma il leader del Grande Sud non intende apparentarsi con il Pdl e minaccia di correre da solo o di dare il suo appoggio al candidato terzopolista. Alla fine, il Pdl potrebbe puntare su Francesco Cascio, presidente dell’Ars, che avrebbe il gradimento dei big del partito.
Raccontano che in questi giorni il Terzo Polo stia cercando un accordo con Micciche’ per incassare il suo sostegno a Costa, in modo da replicare poi l’intesa alle Regionali proprio su un candidato del Grande Sud, magari lo stesso Micciche’. La trattativa ha messo in allerta Alfano, cui spettera’ trovare presto un’alternativa, magari attraverso le primarie. Il Pdl e’ preoccupato per come stanno andando le cose anche in altri comuni dell’Isola: a Trapani dove l’Udc e Fli si alleeranno con il Pd, e ad Agrigento (la terra natia di Alfano): qui il sindaco uscente e’ Udc e probabilmente sara’ sostenuto dall’ex Guardasigilli, non dal resto del Terzo Polo che stringera’ un’intesa con i democratici.
A Lecce il rebus e’ molto difficile da risolvere. Adriana Poli Bortone di Grande Sud sara’ l’ago della bilancia: da lei (che ha ricevuto un’apertura da Gianfranco Fini) dipenderanno le mosse di Pdl e Terzo Polo. A Genova, la lista civica di Enrico Musso, sostenuta dal Terzo Polo con l’apporto determinante dell’Udc, ha sparigliato le carte e messo nell’angolo i vertici azzurri, visto che la Lega correra’ per conto proprio. Claudio Scajola ha proposto primarie aperte alla societa’ civile per individuare un unico candidato dell’area moderata, ma difficilmente si evitera’ una sfida Terzo Polo-Pdl.
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