Angelino Alfano, segretario del Popolo della Libertà, è stato assoluto protagonista dell’ultima puntata di "Otto e mezzo", trasmissione di approfondimento politico condotta da Lilli Gruber su La7.
Alfano ha parlato di governo, di alleanze politiche nel centrodestra, di giustizia, e naturalmente del PdL.
L’ex guardasigilli sa che il Popolo della Libertà sta vivendo un momento difficile. Non lo nasconde: "Noi attraversiamo un momento di difficoltà, condiviso con gli altri partiti politici". Ma poi spiega: "Nell’ultima settimana abbiamo cominciato a riconquistare consensi e a risalire". Certo, dover lasciere il governo è stato qualcosa di "traumatico", ma "stiamo resistendo e riconquistando consensi", e questo senza dubbio "è indice di un partito vivo e forte".
La sfida del PdL? "Dare una risposta a milioni di cittadini che non si riconoscono in un partito", a tutti quegli italiani che oggi come oggi non si recherebbero neppure alle urne, in caso di elezioni.
Alfano parla poi di alleanze. Guarda alla Lega e all’Udc. Il Carroccio? Abbiamo dovuto rompere l’alleanza per poter sostenere l’attuale governo, spiega, perchè crediamo che questo sia ciò che è giusto fare in questo momento. Abbiamo dovuto fare "un sacrificio", aggiunge, ma "siamo sicuri che i cittadini capiranno che tra Italia e Lega abbiamo scelto l’Italia", e quindi verremo premiati. Alle amministrative, in ogni caso, "speriamo di presentarci insieme alla Lega in alcune città". Detto questo, "se così non dovesse essere per noi sarà un dispiacere", ma noi fra un alleato e il Paese "mettiamo sempre al primo posto il Paese".
E l’Udc? "Il nostro scopo e’ unificare l’area moderata italiana, lo abbiamo detto fin dalla nascita del Pdl: lo scopo e’ ricomporre un’area moderata e non abbiamo mai perso di vista questa prospettiva". Quindi il riavvicinamento con Casini è ancora un punto all’ordine del giorno.
Guardando al futuro, Silvio Berlusconi potrà essere presidente della Repubblica? "Lo voterei – spiega Alfano -, ma oggi non lo candido. Sarebbe un gesto di imprudenza farlo oggi e poi mancherei di rispetto verso l’attuale Presidente della Repubblica".
In conclusione di puntata, Lilli Gruber gli chiede come mai non sia fra quei 200 deputati – su mille – che hanno messo online il proprio reddito: "L’unico che l’anno scorso ha messo in chiaro il reddito e ottenuto dalla consorte di mettere chiaro il suo sono stato io. L’unico su mille. Lo farò anche quest’anno. Il reddito comunque è pubblico, ma visto che lei me lo ha ricordato domattina arrivo in ufficio e lo metto on line".
RESPONSABILITA’ TOGHE: CI OPPERREMO A SOPPRESSIONE "Le possibilità sono due: se il governo propone un emendamento soppressivo di quello votato alla Camera allora ci opporremo. Se invece il governo riconosce il principio corretto e propone riformulazione, su quello potremmo ragionarci". E per quanto riguarda il tema della giustizia: "Abbiamo detto a Monti che e’ il momento buono per fare la riforma".
TREMONTI NEL PARTITO, NON HA REVOCATO ISCRIZIONE Giulio Tremonti fa ancora parte del Pdl? "Perche’ no? Non mi pare che abbia revocato la propria iscrizione ne’ al partito ne’ al gruppo parlamentare". E quanto alle sue posizioni distinte da quelle di parte del Pdl, "noi siamo un partito democratico".
LAVORO, GOVERNO DIALOGHI, MA A UN CERTO PUNTO DECIDA "Il governo deve dialogare e decidere. Ma c’e’ un momento in cui il dialogo presuppone che qualcuno decida, altrimenti si trasforma in un infinito bla bla bla". "Se potessi manterrei" l’articolo 18 "avendo però la certezza che i giudici non impongano il reintegro di chi ruba". A suo giudizio, infatti, "si è superata la ratio della norma perchè l’articolo 18 doveva difendere i lavoratori e invece ha difeso tutti". La riforma del lavoro per Alfano è una priorità: "Se il governo non la facesse sarebbe una delusione. Noi come PdL non buttiamo sul tavolo proposte come fossero patatine. Aspettiamo che Fornero, ministro intelligente e coraggiosa, faccia una proposta".
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