Ultima settimana d’agosto. I nostri politici sono ancora lontani dai Palazzi. Silvio Berlusconi sta trascorrendo gli ultimi giorni di vacanza nella sua Villa Certosa, in Sardegna. Da mercoledì, ospite del Cavaliere è Angelino Alfano, segretario del PdL. Silvio coglierà l’occasione per fare con lui il punto della situazione. Sul tavolo, naturalmente, c’è l’agenda politica della ripresa autunnale: dalla legge elettorale alle politiche per lo sviluppo e la crescita. E poi il futuro del partito e il nodo delle alleanze elettorale in vista delle regionali in Sicilia e delle politiche nel 2013.
NODO ALLEANZE Intanto nel Pdl il dibattito che ruota intorno alle alleanze continua: "Troppi nel Pdl in ginocchio davanti ai nostri avversari implorano una grande coalizione, che non ci sara’ in nessun caso. E’ bene mettere in chiaro le cose, con questi rassegnati in circolazione si demotiva il nostro elettorato”. Parole di Maurizio Gasparri, presidente dei senatori pidiellini, che dà ragione a La Russa: “Il modello e’ la Sicilia dove si cerca l’unita’ di forze alternative alla sinistra”. Dunque, “Berlusconi ed Alfano ribadiscano la linea alternativa del Pdl”.
Eppure, c’è chi non vuole cancellare del tutto l’ipotesi di una grande coalizione. Claudio Scajola, per esempio, è convinto che si debba cambiare il Porcellum, e che serva una legge elettorale che non precluda una Grande coalizione. “Ritengo, e tutti gli indicatori lo confermano, che la crisi economica sia ancora lunga e necessiti di decisioni difficili ma necessarie per riformare ed adeguare il nostro Paese ai cambiamenti epocali cui stiamo assistendo – spiega Scajola – sara’ necessario una maggioranza la piu’ ampia possibile per mantenere la coesione sociale, primario bene in ogni democrazia”.
SILVIO, SI’ O NO? Ma nel PdL continua a tenere banco il tema della (ri)discesa in campo del Cavaliere: Berlusconi deve davvero tornare in prima linea? In molti, nel centrodestra, ne sono convinti. Anche se diversi autorevoli osservatori sono d’accordo nel dire che per Silvio vincere sarà difficilissimo, se non impossibile. Ma almeno, questo è il ragionamento, riuscirà a portare in Parlamento un grande numero di parlamentari. Se non una vittoria, dunque, un signor pareggio.
E NEL PD… Nel Pd vedono il ritorno in prima linea di Berlusconi come un pugno negli occhi. Anche se Rosy Bindi minimizza e spiega che con Silvio in campo “per noi vincere sarà più semplice”, sotto sotto la sinistra è preoccupata. E comunque il Partito Democratico con l’uomo di Arcore non vuole avere nulla a che fare, un po’ come Casini: “Il ritorno in campo di Berlusconi e’ una prospettiva che affossa l’ipotesi di ‘grande coalizione’ post elettorale”, afferma Enrico Letta, vicesegretario del Pd. Il motivo è presto detto: il Cavaliere "e’ il responsabile di una situazione molto negativa nella quale il Paese si e’ ritrovato". Forse. Ma è anche vero che tutti i partiti che sono sulla scena oggi, hanno in passato approfittato troppo delle mammelle dello Stato. Pd compreso.
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