Angelino Alfano, ospite domenica da Lucia Annunziata a "In mezz’ora", ha superato l’esame meglio del Cavaliere (ve lo ricordate Giletti? o Floris?), riuscendo a inserirsi con decisione tra le continue interruzioni della signora della sinistra cresciuta alla scuola del regime. Il segretario del Popolo della Libertà non solo e’ stato chiaro nello spiegare la linea del centrodestra dopo l’elezione alla Camera e al Senato di due esponenti della sinistra ("ora abbiamo diritto al Quirinale e a misure concrete contro la crisi economica, anche con Bersani premier"), ma ha anche replicato con forza al pesante lapsus freudiano della conduttrice che ha dato degli "impresentabili" agli esponenti pidiellini, scusandosene ipocritamente subito dopo.
Ma le parole calunniose sfuggite alla faziosa giornalista sono state stigmatizzate con forza dal segretario, che ha reagito prontamente, classificandole come un vero e proprio insulto nei confronti del partito e soprattutto dei milioni di italiani che lo hanno votato. Adesso che il Pd ha messo le mani sulle Camere, e si appresta a pretendere il pieno con Palazzo Chigi, e’ bene che Alfano alzi la voce e batta i pugni. Moderati si, ma non imbelli: il partito salvi l’onore della bandiera, e difenda il ruolo che gli spetta.
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