Angelino Alfano, riferendosi ai presunti casi di corruzione riguardanti esponenti della Regione Lombardia, a margine del convegno di Confindustria appena conclusosi a Milano, dichiara: "Noi crediamo che la magistratura debba fare il proprio mestiere e confidiamo che non ci sia politicizzazione delle inchieste e siamo convinti che quando si ravvisano cose di corruttela, si tratta di fatti e comportamenti personali".
Per il segretario del Popolo della Libertà “il PdL è un corpo sano”, che dunque “ignora la corruzione endemica che caratterizzò, in talune circostanze e in taluni casi, i partiti della prima repubblica”. Come partito, aggiunge, “crediamo che il Pdl sia fatto da persone per bene, da dirigenti che per decenni hanno amministrato questa regione”.
Il presidente Formigoni? “Siamo assolutamente al suo fianco, perché quella alla Regione Lombardia e’ stata un’esperienza di buon governo che noi intendiamo a difendere e tutelare".
LAVORO: RIFORMA NON PESI SU COSTI PICCOLE E MEDIE IMPRESE Alfano auspica che la riforma del lavoro non pesi sui costi delle piccole e medie imprese: "Chiediamo che non ci sia sulle spalle delle piccole e medie imprese un costo troppo alto. Soprattutto per quel che riguarda il costo del lavoro, sono dalla parte delle Pmi che non possono sopportare un costo del lavoro più alto che toglierebbe loro competitività e occupazione”.
ALLEANZA CON LA LEGA NON E’ FINITA “Il filo che ci ha unito in questi anni con la Lega crediamo non si sia definitivamente spezzato". "E’ un momento particolare con delle elezioni amministrative che ci auguriamo possano andare bene. Comunque crediamo che la ricetta che il governo Berlusconi ha offerto in termini di riforme abbia avuto nella Lega un punto di forza. Non riteniamo tramontata quell’alleanza. Pensiamo in futuro di unirci nuovamente alla Lega per tornare a governare il Paese nella prospettiva anche di una grande coalizione di moderati".
LAVORO, PUNTIAMO SU DETERMINAZIONE MONTI Il PdL, per ciò che riguarda la partita che si gioca sulla riforma del lavoro, punta sul presidente del Consiglio Mario Monti: “Noi puntiamo molto sulla determinazione del governo Monti nel procedere alla riforma”. Alfano ha anche ribadito la richiesta che le banche usino gli oltre 100 miliardi ricevuti dalla Banca Centrale Europea a un tasso dell’1% per ridistribuirli a “cittadini, famiglie e imprese”.
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