Elly Schlein, segretaria Pd, parla della manifestazione di piazza organizzata per il giorno 11 novembre contro il governo e per la difesa della sanità pubblica.
“La sinistra serve proprio per trasformare la rassegnazione in mobilitazione – dice intervistata dal Manifesto -, speranza e proposta: questa è la nostra sfida. Veniamo da una estate militante sui bisogni concreti delle persone, dalla casa alla salute al salario minimo, ma anche contro l’autonomia differenziata che vuole aumentare le diseguaglianze nel Paese, soprattutto a scapito del Sud”.
Perché convocate la piazza prima ancora che la manovra sia stata approvata? Una critica preventiva? “Perché abbiamo già visto dove vogliono arrivare. Sul salario minimo ci stanno prendendo in giro. Non daranno le risposte che servono, sarà una manovra di mance corporative. Non c’è un disegno di sviluppo, meno che mai nella direzione della conversione ecologica che sta alla base del Pnrr. Non è un caso che questo governo stia sprecando quei fondi”.
“La piazza sarà aperta a tutti coloro che condividono queste urgenze. Con le altre opposizioni continueremo a essere ostinatamente unitari, non per negare le differenze che ci sono, ma perché vediamo un terreno comune su cui unire le forze”.
Se ci sarà una crisi finanziaria, e il governo non si mostrerà in grado di governare la barca, che cosa farà il Pd? C’è il rischio che vi imbarchiate in un nuovo governo tecnico? “Lo sta chiedendo a una persona che ha iniziato il proprio percorso politico dicendo no alle larghe intese nel 2013. Il Pd tornerà al governo solo quando vincerà le prossime elezioni politiche”.