Matteo Renzi lo cita poche volte ma Massimo D’Alema è nel mirino del suo intervento in onda questa sera a Porta a Porta. Almeno quattro gli attacchi all’ex leader Ds che ieri a Roma ha riunito il centrosinistra contrario alla riforma costituzionale. Il primo affondo è proprio sulla riforma Boschi: “Il No di D’Alema al referendum è una garanzia per il Sì”, dice il premier.
Poi sulle banche, Renzi precisa che “nel passato la politica – anche la sinistra italiana, perché allora non il Pd non c’era – è stata impicciona” mentre oggi “i politici non ci mettono più il naso”. “Io non sono di quelli che pensano che sia un bene comprare banche, neanche in Puglia”, è l’affondo del premier.
“D’Alema e Berlusconi si amano da sempre”
Quindi il parallelo fra D’Alema e l’ex nemico giurato del centrosinistra. “D’Alema e Berlusconi – ribadisce il leader del Pd – si vogliono bene, io li rispetto: quando c’è l’amore c’è tutto. Loro vogliono rifare la bicamerale”.
Infine la critica più velata e pungente, richiamando le radici uliviste: “L’Ulivo è andato a casa perché c’era qualcuno che trafficava – non facciamo nomi – e perché i partitini si sono messi contro”. Renzi critica i partiti piccoli, ma il suo obiettivo è un altro e tornano alla mente anche i 101 che tradirono Romano Prodi.
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