I sondaggi ci dicono che il primo partito tra gli imprenditori sia il Partito Democratico. Ergo, la maggioranza dei grossi imprenditori vota il partito di Enrico Letta. Il secondo partito tra gli imprenditori è Fratelli d’Italia. Una situazione analoga è tra i laureati. Il Partito Democratico ha molti consensi tra i laureati e Fratelli d’Italia lo segue. Al contrario, Fratelli d’Italia ha il maggior numero di consensi in altre categorie, come quella dei diplomati.
Il partito che ha meno consensi tra i laureati è Italexit, il partito di Gianluigi Paragone, il quale capta la protesta. Questo ci deve riflettere.
I grossi imprenditori stanno bene economicamente come stanno bene economicamente coloro che hanno conseguito una laurea. Tutti noi sappiamo che l’università costa. Dunque, le persone di queste categorie non sentono tanto l’esigenza di cambiare. Anzi, esse percepiscono il cambiamento come un rischio. Perciò, votano il partito che garantisce la continuità del sistema. Qual è il partito che garantisce tale continuità? La risposta è ovvia: il Partito Democratico.
Questo non significa che coloro che non votano il Partito Democratico siano una massa di gente ignorante e senza cultura. Semplicemente, quelli che non votano il Partito Democratico sono coloro che non sono soddisfatti dell’attuale sistema e che vogliono un cambiamento. Del resto, vi è un altro dato interessante: il Partito Democratico prende tanti voti nei centri cittadini, i luoghi nei quali vi sono i “salotti buoni”. Al contrario, nelle periferie e nelle province prevalgono altri soggetti politici, come i partiti di centrodestra.
Questo conferma quanto scritto prima: chi sta bene non è incline ai cambiamenti e chi non è incline ai cambiamenti vota chi mantiene il sistema vigente. Questo è il dato di fatto. Il problema è che oggi quelli che stanno bene sono una minoranza mentre il resto del Paese affonda.