"Grillo i danni li dovrebbe chiedere a quelli del suo movimento. Un campionario di schiocchezze, di figuracce. Pericolose, quando vogliono addirittura aprire il dialogo con gli jihadisti dell’Is e invece poi rifiutano di parlare col governo del loro paese". Cosi’ in una intervista a La Repubblica il presidente del Pd Matteo Orfini sulla possibilita’ che Grillo posa chiedere i danni a Renzi per la polemica sul terrorismo.
In merito al suo tweet su Alessandro Di Battista che ha innescato la polemica: "Mi ero limitato a registrare l’atteggiamento di un esponente di quel movimento che e’ il vicepresidente della Commissione Esteri della Camera. Che, vedo, insiste e persiste ogni giorno nel giustificare il terrorismo". Grillo tira giu’ la saracinesca: mai piu’ incontri con Renzi e col Pd. "Ogni scusa e’ buona. Sempre cosi’. Prima si e’ seduto, e poi ha fatto saltare il tavolo sulla legge elettorale. Sulla giustizia, gli abbiamo chiesto perfino un incontro preventivo, ma stesso copione: dopo il primo appuntamento, tavolo ribaltato. Vogliamo dire la verita’? Grillo, dalle sue dorate vacanze, punta sullo sfascio, sul disastro del paese. Conta di lucrare voti sulla pelle di un paese che va a rotoli. Noi la porta la teniamo comunque aperta, la disponibilita’ del partito al confronto rimane, nonostante tutto".
Orfini si sofferma poi sul Partito democratico: "Va rivoluzionato. Nello stesso interesse del governo, a cui serve un partito forte. Oggi non siamo all’altezza della situazione, di quel 40 per cento elettorale. Frutto piu’ di Renzi che del partito? Si’ ma anche di un paese in profonda crisi, che si e’ come aggrappato alla speranza Pd. Allora, dobbiamo allargare e aprire questo partito, scendere nel mezzo dei conflitti sociali, piuttosto che rinchiudersi e continuare a guardare al nostro interno. Il rischio che corriamo e’ quello del riformismo dall’alto. Che si ripeta cioe’ la catena di errori degli anni Novanta, all’epoca dei governi Prodi, D’Alema, Amato. Anche in quella stagione il centrosinistra ha governato, ma poi ha perso le elezioni, ed e’ esploso il ciclo Berlusconi. Chiedo al Pd a partire dall’autunno di cambiare radicalmente, stare in mezzo alla societa’. E di aprirsi, accogliere anche le forze che si per esempio si riconoscono nel Pse ma non ancora nel Pd".
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