Dario Nardella, sindaco di Firenze, in una intervista al Corriere della Sera, nel giorno in cui a Firenze comincia la Leopolda, dichiara: “Lo schema della contrapposizione tra destra e sinistra non è più sufficiente a leggere il nostro tempo. Dobbiamo costruire un’alternativa del tutto nuova" ossia "un partito legato alla dimensione del governo, non della lotta. Vicino ai territori, in modo da suscitare nuove forme di partecipazione. E con un leader forte" e "Renzi ha l’età, la cultura e la determinazione per interpretare la leadership di questo progetto".
"Mi pare la nostalgia per una restaurazione impossibile, almeno a livello nazionale. Lo dico anche da sindaco: a Firenze Sel vota contro pregiudizialmente sempre. Non so come possa riunire la sinistra. Quale sinistra, poi? Quella antisistema? La svolta di Tsipras dimostra che la scorciatoia dei populismi è sbarrata, ammesso che sia mai esistita. Quella socialdemocratica? Ma la socialdemocrazia in tutta Europa è alla canna del gas".
E aggiunge: "Si sta formando un’armata Brancaleone. Un’ammucchiata ‘tutti contro Renzi’. È un fronte vasto, che va da Fassina a Salvini, passando per Grillo e Brunetta. Se il Pd rispondesse schiacciandosi a sinistra, commetterebbe un errore fatale", "dobbiamo essere centrali, non centristi. L’Italicum disegna un quadro bipolare. Da una parte ci sarà il polo Brancaleone, unito solo dall’ostilità al premier e dalla velleità pericolosa di portare l’Italia fuori dalla moneta unica e dall’Europa. Dall’altra parte ci sarà il partito della responsabilità e della fiducia nel futuro".
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