Un grande Matteo Renzi si presenta alla Convenzione nazionale del Pd in vista delle primarie del 30 aprile e parla da leader. “Dopo la sconfitta io mi sono assunto la responsabilita’ e ho lasciato. Tocca a un leader assumersi il carico delle sconfitte, quelli che perdono e danno la colpa ad altri non sono leader, ma quaquaraqua”, ha detto l’ex premier.
“Se perdi ci rimetti la poltrona te, non mandi via altri”. “Se torni a occupare un posto lo fai perche’ ti ci portano i tuoi concittadini con i voti, non perche’ ti ci portano altri”, ha sottolineato Renzi, che poi ha annunciato: “Se vinciamo le primarie la nostra proposta sara’ quella di mettere il veto all’inserimento del fiscal compact nei trattati istitutivi europei”.
“Il nostro popolo sta aspettando che la facciamo finita col parlare di scissioni e fuoriuscite. E’ davanti a noi e non ne puo’ piu’ di divisioni e di chi ha sempre da ridire”.
“Dalla Bolognina ai circoli aziendali e’ questo il messaggio. Questo e’ il posto che tutti i democratici hanno il diritto di chiamare casa. E’ casa di tutti e noi ci impegniamo perche’ tutti si sentano a casa”.
Rivolgendosi ad Andrea Orlando: “Sai Andrea perche’ non ti hanno preso a calci a Mirafiori? Forse perche’ quelle fabbriche noi abbiamo contribuito con Marchionne a tenerle aperte. Perche’ noi siamo il partito del lavoro”.
Su legge elettorale: “Bene collegi e governabilità, ma se tutti si mettono d’accordo per dire no ogni nostra proposta, dico che ora tocca a loro fare una proposta e non dire solo dei no”.
Poi l’attacco ai 5stelle: “Grillo dice un giorno Europa è un giorno no. Un giorno usciamo dall’euro, un altro non usciamo dall’euro. Noi diciamo Europa sì ma non così. Sì, perché è l’unica patria dei nostri figli, ma non può essere quella che ci manda le letterine mentre piangiamo i morti del terremoto” o che “appalta a Putin e Trump la politica estera”.
“Il Pd si differenzia dal M5S in tre punti: il primo riguarda la modalita’ di esercizio democratico, loro scelgono il leader attraverso la dinastia noi con il voto. Poi noi crediamo nella scienza non nella paura”, ha aggiunto Renzi, “e poi c’e’ l’assistenzialismo contro il lavoro”. “Il M5S ha scelto un leader, Davide Casaleggio. Mmagari si può discutere” ma il Pd non ha “nessuna timidezza o disagio” nei confronti del M5s.
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