Pd e Idv attaccano a testa bassa la Fiat dopo la decisione dell’azienda di mettere 19 lavoratori in mobilita’ a seguito della decisione della Corte d’Appello di Roma di far reintegrare altrettanti operai iscritti alla Fiom. E non sono bastati i tentativi del Lingotto di ammorbidire i toni spiegando che non c’e’ al momento alcuna urgenza per avviare la procedura per tranquillizzare gli animi di una parte delle forze politiche. E se il Pdl concede una sponda a Torino sposando le ragioni della casa automobilistica, sul versante della sinistra e dell’Idv arrivano bordate durissime contro Marchionne. ‘Fin qui abbiamo visto rompere il giocattolo e niente che si possa definire un piano’, sottolinea il segretario dei democratici Pier Luigi Bersani che poi affonda: ‘Se viene riconosciuto che c’e’ un errore o una colpa, l’errore di un’azienda non puo’ essere immediatamente scaricato sugli altri lavoratori che hanno bisogno di mantenere una famiglia’. Parole forti e in sintonia con quelle del vescovo di Nola, Beniamino Depalma che, parlando alla Radio Vaticana, parla di licenziamenti ‘assurdi’ perche’ l’uomo ‘non e’ una merce’.
Per una volta anche Matteo Renzi e’ d’accordo con Bersani nel definire inspiegabile la posizione dell’Ad della Fiat Sergio Marchionne: ‘Alcune sue polemiche non le capisco, come questa per cui dovendo reintegrare 19 persone ne licenzia altrettante’, dice il sindaco di Firenze. La richiesta al governo di convocare i vertici del Lingotto viene quindi reiterata dall’Idv che, con il responsabile Lavoro del partito Maurizio Zipponi, rimarca la necessita’ di ‘rispettare le leggi e le sentenze’ e di chiarire una volta e per tutte quale futuro occupazionale e quale piano industriale si prevedano per gli impianti italiani. Il governo, dopo il perentorio intervento dei ministri Elsa Fornero e Corrado Passera di ieri (con l’invito del ministro del Lavoro a fermare i ‘licenziamenti’), al momento rimane in stand by. Attende l’evolversi di una partita che la Fiat sta giocando, si fa notare, soprattutto con i sindacati e la Fiom. In questo quadro, anche Palazzo Chigi segue con grande attenzione lo snodarsi degli eventi, ma al momento non prende iniziative.
A far da cuscino tra Marchionne e la politica c’e’ il Pdl che con Renato Brunetta sostiene le tesi della Fiat: ‘E con lei hanno ragione Cisl, Uil, Fismic e Ugl. Ha torto la Fiom, ha torto Elsa Fornero e ha torto Corrado Passera. Per Pierluigi Bersani e’ solo campagna elettorale’, spiega l’esponente del Popolo della liberta’ in una lunga nota. A favore dell’Ad della Fiat interviene anche Fli che con il capogruppo alla Camera Benedetto Della Vedova spiega come ‘fare ora la guerra a Marchionne sia un pessimo segnale per gli investitori’.
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