"Il primo atto pubblico da segretario? Una grande campagna di comunicazione contro la povertà minorile nel nostro Paese. Siamo la maglia nera in Europa: un minore su quattro vive una condizione di difficoltà. Ne farei una grande battaglia di progresso e civiltà". Comincia così l’intervista realizzata oggi da YouDem Tv a Gianni Cuperlo. Un’intervista collettiva, con domande provenienti tutte o quasi dalla rete, tramite gli account facebook e twitter della televisione del Partito Democratico.
Una chiacchierata a tutto campo, dal congresso al governo, dalle questioni economiche a quelle europee. Cuperlo segretario e Renzi premier? "Il sindaco di Firenze gode di tanta popolarità, ma stiamo parlando di due momenti distinti. L’8 dicembre andremo a votare per il segretario del Pd, non si sceglie il candidato premier alle elezioni politiche, che si sceglierà con altre primarie in un altro momento". Il candidato alla segreteria del Pd si rivolge poi direttamente al sindaco di Firenze che oggi, in un’intervista a Repubblica, ha chiesto che si torni a parlare dei problemi della gente e non solo delle questioni legate al caos tesseramento: "Spero di essere creduto, ci sono le prove, in queste settimane non ho avuto mezza parola di polemica verso gli altri candidati, non ho nessuna volontà di piantare le bandierine, voglio parlare solo della mia idea di partito".
E sulla Leopolda, citata da Renzi come esempio di buona politica, torna ad attaccare: "E’ stato un evento significativo, molto seguito dai media, in quella manifestazione ci sono state parole condivisibili e altre meno. Un giovane finanziere è piombato su quel palco da Londra dicendo che la colpa della crisi è dei partiti e dei sindacati. Mi sarei aspettato che in molti salissero su quella pedana e dicessero ‘no, non è questo il problema’. I sindacati e i partiti sono quelli che hanno difeso i principi cardine della nostra democrazia contro gli attacchi della destra". Non crede, chiede un utente, che possa essere penalizzato dal sostegno dei grandi vecchi del partito come D’Alema, Bersani e Marini? Nel rispondere a questa domanda, il deputato del Pd, prende ancora ispirazione dal sindaco di Firenze: "Non ho mai condiviso lo slogan sulla rottamazione. Noi abbiamo bisogno di un profondo rinnovamento nella selezione della nostra classe dirigente, ma dobbiamo ricostruire il clima di una comunità anche relazionandoci con chi, pura avendo fatto degli errori, ha fatto la storia del partito".
Non poteva mancare un riferimento alla questione della contrapposizione tra militanti ed elettori, più attuale che mai. Questa volta Cuperlo risponde al sindaco di Bari Michele Emiliano: "Un partito senza iscritti – dice – è come una democrazia senza elettori. Gli iscritti sono un patrimonio per il Pd". Poi un passaggio sul governo e sulla necessità di prestare maggiore attenzione alle classi più deboli: "La legge di stabilità è una legge che contiene tentativi nella direzione giusta, non prende ma cerca di restituire qualcosa, ma è chiaramente troppo poco". Dentro la crisi del Paese, c’è poi il dramma degli esodati, "una questione che riguarda non solo il reddito ma anche e soprattutto la dignità delle persone coinvolte". Sulla collocazione internazionale del Pd, Cuperlo invita a superare le contraddizioni degli ultimi anni: "E’ di ieri la notizia che il congresso del Pse si terrà a Roma a fine febbraio. Sarà l’occasione per lanciare la campagna elettorale in vista delle elezioni europee e per fare in modo che il Pd, senza più ambiguità, maturi il suo rapporto con quella forza". Infine, una precisa risposta ad una precisa domanda rivoltagli da un follower di YouDem su twitter: ha votato Romano Prodi alle elezioni per il presidente della Repubblica? "Sì". Gianni Cuperlo si tira fuori dalla lista dei 101.
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