Pier Luigi Bersani ha svolto il suo intervento conclusivo di "Finalmente Sud", l’iniziativa che si è tenuta in questi giorni a Napoli. Facendo riferimento alle misure annunciate dal governo sul tema dei licenziamenti, "se il governo accende micce di divisione sociale invece che di coesione, fa qualcosa di drammatico. Invito l’esecutivo a spegnere la miccia che ha acceso e a ragionare seriamente e serenamente".
E a chi accusa l’euro di essere la causa della crisi italiana: "L’Italia e’ in pericolo e la reazione non puo’ essere il racconto di nuove favole. La destra crea ancora diversivi, trova capri espiatori e racconta favole. Una volta era colpa dei magistrati, poi dei comunisti, stavolta e’ colpa dell’euro. No, non e’ colpa dell’euro. Se non fosse per l’euro, gli italiani sarebbero in mezzo al Mediterraneo con della carta straccia in tasca. Non confondiamo la cura con la malattia. La malattia non e’ l’euro, e’ la destra che ha azzoppato l’Europa dopo l’euro".
Primarie per il Pd, sì o no? "Io sono l’unico segretario al mondo eletto in primarie aperte. Come posso avere paura delle primarie? Non esiste proprio. Il regolamento delle primarie di coalizione lo fa la coalizione. Io posso solo dire – sottolinea il segretario – che il Pd le primarie le ha inventate e non sara’ mai avaro sulle primarie. Non si descriva un Bersani o un Pd arroccato. E’ una cosa inaccettabile. Si vogliono descrivere degli obiettivi e dei Bersani che non ci sono".
Poi il leader del Pd smorza la polemica con Matteo Renzi, sindaco di Firenze: "Oggi leggo sui giornali di uno scontro personale che non esiste, non mi appartiene perché non è nel mio stile e nella mia logica. Non c’è polemica con nessuno. Non si legano le mani a nessuno, non si faccia finta che c’è questa polemica. Io voglio bene a tutti. Anche a Renzi".
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