Quando i politici ci dicono che non ci sono più le ideologie, ci imbrogliano. Chi puo’ dire che non ci sono più i comunisti, quelli della lotta di classe, dell’invidia sociale, dei collettivi che pretendono di avere un salario a vita anche senza il lavoro? E quelli dei matrimoni gay, della dolce morte, dell’utero è mio e ci faccio quel che mi pare, o del posto è mio e me lo tengo quanto mi pare?
E chi puo’ dire che non c’è più la destra, quella di Dio Patria e Famiglia, quella individualista, superba, fiera delle proprie radici, poco disposta verso il diverso, quella del "non passi lo straniero?"
Forse in tempi di relativismo etico e di eccesso di libertà non sono così forti le istanze dei reciproci eserciti, ormai orfani anche dell’ultima guerra dell’odio che Berlusconi ha scatenato con il suo solo esistere. E si puo’ pensare che la soluzione stia nel barcamenarsi con un colpo al cerchio e uno alla botte, soluzione pilatesca, di chiara ispirazione democristiana. In realtà, quando arriva il momento di scegliere, che sia l’articolo 18 o la responsabilità civile dei magistrati, il popolo vuole ancora sapere chi sta di qua e chi sta di là, ha ancora voglia di parole chiare, di determinazione, di coerenza.
Il povero Bersani, faccia onesta e carattere pacioso, è ormai vittima della sindrome democristiana, avendo incamerato nel partito troppe anime di quella vecchia compagine politica. E se indica la foto di Vasto in un ultimo singulto di orgoglio sinistroide, quando risponde sotto pressione alle domande incalzanti dei conduttori che lo sollecitano insistentemente, rivela una incapacità di scelta talmente evidente, perdendosi tra gli eccetera e le frasi interrotte, da fare invidia a quel prototipo classico della strategia delle due scarpe che è Pierferdinando Casini.
Inutile per lui arrampicarsi sugli specchi, è chiaro a tutti che la trasformazione genetica è prossima al completamento: il centrosinistra con Bersani non ha nulla di sinistra, è solo centro, indefinito, incerto, perfino noioso; la Balena Bianca dei furbetti della Margherita ha ormai inghiottito il buon Giona, e si appresta a scaricarlo in mare dopo essersene cibata a sazietà.
Della serie: dimmi con chi vai e ti dirò come finisci.
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