‘In base al nostro statuto il nostro candidato premier e’ il segretario ma io non mi voglio candidare dal notaio. Sono a disposizione ma credo nel collettivo e gli organismi decideranno’. Pier Luigi Bersani, a Radio Anch’io, ribadisce cosi’ la sua disponibilita’ a correre come candidato premier.
Quanto alla linea del Pd nel sostegno al governo Monti che puo’ apparire di lotta e di governo, il segretario Pd ammette che ‘ci siamo messi in una situazione difficile ma lo abbiamo fatto per gli italiani, ci siamo assunti la responsabilita’ pesante di sostenere questo governo che ha responsabilita’ importantissime’. E sul rischio se il Pd resti schiacciato apparendo ne’ di lotta ne’ di governo, Bersani aggiunge: ‘non puo’ essere il partito del futuro, bisogna chiedersi cosa serve al paese e non a se’ stesso e se ci riusciremo saremo l’unico grande partito riformista in Italia’.
PARTITI: COSTANO? COME LA BUONUSCITA DI 10 MANAGER "Basterebbe la buonuscita di una decina di manager per corrispondere al finanziamento di tutti i partiti in Italia". Certo è che in ogni caso è necessario "mettere un tetto alle spese di propaganda" dei partiti. Per Bersani i fondi stanno gia’ scendendo ma "non mi accontento. Si puo’ fare di piu’, presentiamo in Parlamento delle proposte per la trasparenza e per ridurre ancora i finanziamenti".
BUONI CONSIGLI A GOVERNO, MA A VOLTE NON ASCOLTA Pier Luigi Bersani si lamenta per lo scarso ascolto che ottiene dal governo. "Qualche volta diamo qualche buon consiglio e non siamo ascoltati". Cosi’ e’ stato "sugli esodati: noi l’abbiamo detto dal primo giorno" che c’era questo problema "e abbiamo suggerito un meccanismo flessibile in modo che non si perdevano quote di pensione. Non s’e’ fatto, adesso il problema c’e’ e bisogna risolverlo".
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