Pierluigi Bersani, parlando con i cronisti a Montecitorio, lancia l’allarme: "Rischiamo una spaccatura del Paese che poi dura per anni”. Dunque l’appello al Pd: proviamo tutti insieme a garantire la tenuta del Paese sul referendum costituzionale, senza dividerlo tra i sostenitori del sì e quelli del no. “Perchè non si sa cosa bolle sotto il terreno della democrazia. Il problema non e’ tanto Grillo, e’ la destra all’austriaca. Perche’ la gente si e’ disamorata della democrazia, che non gli risolve i problemi, non consegna la merce".
“Leggo che aumentano i consumi: ma vi siete chiesti quali? Aumentano i suv – prosegue l’ex leader dem -, mentre gli alimentari ancora adesso sono in calo. C’e’ una divaricazione sociale impressionante. Per questo bisogna ricucire anche con il fronte del No. E invece lui – Renzi, ovviamente, ndr – spacca e continua a spaccare. Dice che sono tutti vecchi, tutti da rottamare. E andiamo avanti così".
Al Pd, l’ex segretario chiede di fare alcuni gesti di buona volonta’. "Prima del referendum faccia la sua proposta per l’elezione diretta dei senatori. Sarebbe un gesto distensivo. E apra fin dall’inizio un ragionamento sulla legge elettorale. Se il referendum va bene e ci rassicura, magari correggiamo anche l’italicum". In ogni caso, aggiunge, su una linea che spacca il paese "io non ci sto. C’e’ un conformismo in questo paese che fa paura. Ma a me non interessa: da giovane ho fatto uno sciopero anche da solo. Non ho problemi io. Vorra’ dire che mi venite a trovare a Bettola".
Bersani ribadisce che la destra potenzialmente ha "una carta enorme da giocare", nella società prevalgono spinte che possono premiare quello schieramento e l’unico problema, al momento, è che è ancora in campo Silvio Berlusconi, che si trova un po’ nella stessa situazione di Francesco Totti nella Roma. "Berlusconi per il centrodestra è un po’ come Totti per la Roma, non sanno come liberarsene… Ma quando ci riusciranno, avranno una carta enorme".
Lenin sullo sfondo del ministro Boschi, mentre illustra le riforme costituzionali. E’ l’immagine che Pier Luigi Bersani evoca, con ironia, per replicare a chi lo accusa "di strumentalizzare le parole" del ministro Boschi sui partigiani. "Io strumentalizzo – dice Bersani in Transatlantico – E la frase su Ingrao? A questo punto, se parliamo di monocameralismo, mettetici Lenin. Diceva ‘tutto il potere al Soviet’. Piu’ monocameralismo di così… Parla la Boschi e dietro la foto di Lenin".
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