La notizia ve l’abbiamo anticipata nel titolo. Domenico Bellantone, Console Generale a Londra, ha annunciato nei giorni scorsi la nuova collaborazione tra il Consolato generale e i patronati sul fronte-passaporti. La nuova partnership, ha spiegato il diplomatico, coinvolgerà tutti – dicasi tutti – i Patronati italiani presenti nel Regno Unito: ACLI, INAS-CISL, INCA–CGIL e ITAL-UIL.
Ora, capite bene quanto stiano godendo in questo momento quelle sigle sindacali. Perché? Ma è presto detto: con l’occasione della raccolta delle impronte digitali presso le loro sedi, avranno modo di raccogliere anche i dati dei connazionali che si recheranno a rinnovare il documento di viaggio. E tutti gli italiani hanno un passaporto.
Oltre 450mila gli iscritti AIRE nella sola circoscrizione consolare di Londra. Un bel bottino, non c’è che dire, che i patronati potrebbero portarsi a casa: email, numero di telefono/WhatsApp, indirizzo fisico di ogni italiani residente in UK. Dati che valgono oro.
Un bottino da utilizzare nel momento più utile. Per esempio, in campagna elettorale, diffondendo propaganda politica attraverso quei canali e andando così a sostenere questo o quel partito, questo o quel candidato. E si sa da che parte stanno, storicamente, i patronati…
Nel dettaglio, i Patronati hanno fornito la disponibilità ad ospitare presso le loro sedi delle “missioni” di funzionari dell’Ufficio Passaporti ai fini della raccolta delle impronte biometriche per la successiva lavorazione della pratica in Consolato. Il passaporto sarà poi spedito direttamente al domicilio del connazionale.
“Per prenotare un appuntamento – ha aggiunto il Console -, basterà contattare il Patronato prescelto sulla base delle vostre esigenze e delle date presenti in calendario”. “Il servizio è totalmente gratuito e rappresenta un ulteriore sforzo di questa Sede e dei Patronati coinvolti per avvicinare le Istituzioni al cittadino”, ha concluso.