“Rimaniamo senza parole nel vedere che il piddino Sandro Gozi (ex Sottosegretario agli Esteri nel Governo Renzi) viene oggi nominato responsabile Affari UE nel Governo Francese”. Lo dichiarano in una nota Giuseppe Cossari, Presidente Associazione D.N.A (Destra Nazionale in Australia) e Paolo Buralli Manfredi, Segretario della stessa associazione.
“Quindi – proseguono – abbiamo a che fare con un gruppo Parlamentare e partitico (PD) la cui priorità è fermare gli avversari politici in Patria per poi lasciare che un proprio ex Sottosegretario vada tranquillamente a far parte di un Governo straniero, quello Francese, che non perde occasione per umiliare la nostra Patria, prendendoci in giro con la premiazione a Carola Rackete, criticandoci sul tema immigrazione e nello stesso tempo bloccando i migranti alla frontiere e rimandandoci quelli già in terra francese; persino falsificando le documentazioni, come ha scritto qualche giornale”.
“Quindi appoggiamo pienamente l’interpellanza Parlamentare che Fratelli d’Italia farà per capire quali informazioni Gozi possiede per via del fatto che era Sottosegretario agli Esteri Italiani, e noi aggiungiamo qualche quesito: come può essere gestito il conflitto d’interesse che il PD ha nel proprio interno visto che i Parlamentari sono al corrente di come si muove il Parlamento Italiano, “lo Stato”, dunque conoscendo le future strategie del nostro paese in politica estera, strategie studiate normalmente per il lungo periodo, che inevitabilmente il Sig. Gozi conoscerà perfettamente e potrà usare a favore dello Stato francese? Tutto quello che è stato concordato con lo Stato Francese dal Governo Renzi, è frutto di accordi particolari che trovano oggi la spiegazione con la nomina di Gozi?”.
E ancora: “Il PD da oggi è in grado di garantire l’integrità dei suoi dirigenti e dei suoi parlamentari, o dobbiamo pensare che qualche alto dirigente o parlamentare si farà assumere da qualche Governo straniero mettendo in difficoltà il nostro Paese? Non sarebbe cosa buona e giusta pensare ad una legge che vieti ai politici italiani di entrare a far parte di un Governo straniero?”.
Cossari e Buralli Manfredi concludono affermando “che forse sarebbe meglio che i dirigenti del PD facessero attenzione alle persone che candidano nel loro partito e che addirittura nominano ai massimi vertici di Partito e di Governo”.