Sulla chiusura dei Consolati e degli Uffici Consolari in terra teutonica è calato un gelo come quello che in questi giorni attanaglia sia la Germania che l’Italia. Le collettività colpite ad Amburgo, Mannheim, Norimberga e Saarbrücken soffrono in una condizione che oscilla tra la rabbia e la rassegnazione. L’Amministrazione arranca con mezzi di fortuna per colmare i vuoti che lo Stato ha creato nella prestazione dei servizi a favore dei cittadini di queste circoscrizioni.
Ed è così che si vedono circolare per la Germania i cosiddetti “funzionari itineranti” con le loro macchinette per la rilevazione delle impronte digitali per i passaporti e con le buste colme di Carte d’identità già stampate da consegnare a gente che ne è in attesa da settimane, se non da mesi, per ottenere finalmente quel documento d’identità, che lo Stato ha l’obbligo di fornire ad ogni proprio cittadino.
MA NEI BUCHI CREATI DALLO STATO SI TUFFANO I PROFESSIONISTI DEI SERVIZI SOVVENZIONATI!
Ed ecco spuntare nuove sedi di patronati proprio in quelle città – recentemente a Saarbrücken – in cui erano attivi fino a qualche anno fa gli Uffici Consolari, chiusi in seguito per i presunti motivi di risparmio. Risparmio che evidentemente lo Stato non intende più operare, se si considerano i succosi sovvenzionamenti erogati a patronati e ad altri professionisti dell’assistenza a pagamento indiretto.
NEL FRATTEMPO LE RAPPRESENTANZE ELETTE DEI CONNAZIONALI ALL’ESTERO CEDONO ALL’ILLUSIONE DI POTERSI IMPROVVISARE A “UNITÀ DI SERVIZIO”.
Congiuntamente ai Patronati, infatti, assistiamo come, ultimamente a Norimberga e ora anche a Saarbrücken, i Comites si sentano motivati ad aprire cosiddetti “sportelli di consulenza”, tanto simpatici quanto inutili, se sottoposti all’illusione di voler sostituire i pubblici servizi.
La cosa più avvilente è che i comitati eletti sembrano distrarre le loro forze con la previsione di “sportelli di consulenza” alle rivendicazioni e ferme prese di posizione nei confronti delle Autorità diplomatiche e consolari, per il giusto ottenimento di servizi dignitosi per i connazionali delle circoscrizioni di appartenenza.
DOZZINE DI POSTI DI LAVORO NELL’AMBITO CONSOLARE SONO STATI CANCELLATI CON UN COLPO DI SPUGNA IN GERMANIA E IN ALTRI BACINI DI EMIGRAZIONE.
NULLA POTRÀ COLMARE QUESTO GRAVE IMBARAZZO CREATO ALLA VECCHIA E ALLA NUOVA EMIGRAZIONE, ANCHE SE CAMUFFATO DA SANO IMPEGNO SOCIALE E DA ENCOMIABILE SERVIZIO ALL’UTENZA.
CONFSAL UNSA Coordinamento ESTERI
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