L’attore Alessandro Gassman si è detto favorevole ad un’imposta patrimoniale e spera che ci possa essere un governo di sinistra che possa implementarla. Le parole di Gassman sono espressione di una certa categoria di persone che sembra che viva in un mondo tutto suo, esattamente come questa sinistra.
La realtà ci dice che un’imposta patrimoniale avrebbe un impatto mostruoso sulla nostra economia, se fosse implementata. Qui in Italia non ci sono molti grossi patrimoni. Non ci sono patrimoni multimilionari, anche perché molti di questi ultimi sono stati portati all’estero. Invece, ci sono piccoli imprenditori e un ceto medio che negli ultimi anni è andato via via assottigliandosi a causa delle politiche di austerity.
Oggi, qui in Italia non vi è più l’ascensore sociale. Un ricco resta ricco e un povero resta povero. Il sistema è bloccato. Anzi, aumentano i poveri. Il ceto medio si è assottigliato e stanno aumentando a dismisura i poveri. Lo dimostra il fatto che siano sempre meno coloro che d’estate vanno in villeggiatura lontano da casa. Si va sempre meno anche in mete del turismo di massa come la costa romagnola. Implementare un’imposta patrimoniale significa dare il colpo di grazia all’economia. Infatti, non incentiverebbe gli investimenti e provocherebbe un’ulteriore contrazione dei consumi. In poche parole, la gente spenderebbe sempre di meno e l’economia rallenterebbe ulteriormente, rischiando di fermarsi e di arrivare ad una stagnazione che potrebbe essere il preludio di una recessione. Se una cosa del genere accadesse sarebbe molto grave. Invece, sarebbe più corretto controllare la spesa pubblica, favorendo solo quella che è utile e produttiva, come quella per le infrastrutture.