Italia-Brasile: sono trascorsi tre mesi dall’accordo definitivo per il riconoscimento reciproco delle patenti di guida… Il Presidente del Comitato per gli italiani nel mondo della Camera, On. Fabio Porta, deputato eletto nella ripartizione estera Sud America e residente proprio in Brasile, ha presentato un’interrogazione urgente ai ministri degli esteri e dei trasporti per sollecitare l’avvio della fase operativa dell’accordo tra i due Paesi.
“Agli inizi di novembre dello scorso anno, a Roma è stato firmato l’accordo tra Italia e Brasile sul riconoscimento reciproco in materia di conversione di patenti di guida. Tale accordo consente al titolare di patente emessa dalle autorità competenti di uno dei due Stati, che stabilisca la residenza nel territorio dell’altro Stato, di convertire entro quattro anni la sua patente, senza dover sostenere esami teorici e pratici.
Si è arrivati a questa conclusione dopo una lunga trattativa per il rinnovo e l’aggiornamento di un accordo precedente, che si è sviluppata per circa otto anni. Io stesso sono intervenuto diverse volte per accelerane la conclusione, in Italia e in Brasile, in particolare con due interrogazioni parlamentari, una risalente al 2011 e l’altra allo scorso anno.
L’attesa che si è sviluppata intorno a questo atto è cresciuta con il tempo. Facile da spiegarsi: i flussi di immigrazione reciproca e di mobilità tra i due Paesi sono cresciuti intensamente negli ultimi decenni per le note ragioni di lavoro, investimenti, studio ed esercizio professionale, sicché si è diffusa anche l’esigenza di poter convertire senza esami e costi eccessivi anche la propria patente di guida, che ormai rappresenta una compagnia indispensabile dell’attività quotidiana.
A tre mesi dalla firma dell’accordo, tuttavia, non vi sono segnali di un suo sviluppo in senso amministrativo. Gli interessati, sia italiani in Brasile che brasiliani in Italia, in realtà aspettano di sapere non solo che l’accordo sia stato finalmente firmato, ma soprattutto quando potranno iniziare a presentare le domande presso gli uffici del Paese di residenza affinché la patente di cui sono dotati possa essere riconosciuta e abilitata.
Per questo – conclude Porta – ho rivolto al Ministro degli esteri e a quello dei trasporti un’interrogazione urgente in commissione per sapere se vi siano ostacoli per il passaggio alla fase di applicazione amministrativa e, in ogni caso, entro quanto tempo si potrà giungere alla fase di effettiva fruizione di questo beneficio”.
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