Francesco Patamia, Vicepresidente del Movimento delle Libertà fondato e presieduto dall’On. Massimo Romagnoli, commenta il DPCM del 26 aprile 2020: “Quella del 26 aprile è stata forse la più attesa tra le conferenze stampa del Presidente Conte. Gli italiani, io compreso, hanno sperato fino all’ultimo di sentire pronunciare le parole “il 4 maggio si riparte” e invece, ancora una volta, il Presidente del popolo, come ama definirsi, ha messo in atto il gioco delle tre carte. E si sa che a quel gioco si perde sempre”.
“La fase 2 è infatti un bluff per l’economia italiana – prosegue Patamia – e rinvia, di fatto, ad un altro mese (auspicabilmente all’inizio di giugno) la riapertura di tutti gli esercizi commerciali. Per il Bel Paese circondato dal mare, la cui economia è fondata pressoché sul turismo, le misure predisposte dal provvedimento decretano ufficialmente la crisi economica”.
“Da un punto di vista strettamente economico, come sono da sempre abituato a ragionare, dal 4 maggio potranno riprendere l’attività lavorativa solamente bar e ristoranti, limitatamente al servizio d’asporto, imprese manifatturiere, di costruzioni e di commercio all’ingrosso, aziende di trasporto e riapriamo i cantieri. Si stima che il numero complessivo sia pari a 2,7\2,8 milioni di lavoratori. Mi astengo dai commenti superflui che offendono l’intelligenza del lettore e mi limito a dire che si tratta di numeri risibili se confrontati con la percentuale complessiva di popolazione lavoratrice in Italia”.
“Il mio pensiero è rivolto in primo luoghi agli operatori che si preparavano all’apertura della stagione balneare costretti a ingegnarsi, come possono, per rendere possibile il distanziamento sociale e limitare le perdite. Mi sento particolarmente vicino al mondo della ristorazione, a cui peraltro appartengo per tradizione di famiglia. Voglio però spendere alcune righe nei confronti di tutti i lavoratori di cura del corpo, i parrucchieri, i centri massaggi, gli estetisti: ritardare l’apertura degli esercizi commerciali porta con sé il pericoloso rischio connesso all’aumento del lavoro sommerso e all’evasione delle tasse sulla ricchezza prodotta. È il cane che si morde la coda! Si è tornati al proibizionismo che, si sa, è sempre stata la maggior fonte di tentazione”.
“Il Governo Conte è il Governo dei colletti bianchi, di chi dall’alto della sua condizione di “colletto bianco” ha completamente dimenticato la pancia del Paese, le famiglie monoreddito, i singoli che, con sacrificio e dedizione, vanno avanti “nonostante tutto”. Ha dimenticato i giovani che si trovano a non poter progettare un futuro, gli imprenditori che avevano effettuato delle spese preventivando determinati introiti”.
“Dalla mia, sto ricevendo moltissimi messaggi da padri e madri di famiglia che mi invitano a sollevare la questione da un punto di vista politico. Mi sto muovendo personalmente per portare all’attenzione dei Ministeri le loro istanze e mi sento molto onorato dal fatto di poter fungere da cassa di risonanza.
Ultimi ma non per importanza, vorrei dedicare un pensiero agli italiani all’estero. Sono in contatto con molti di loro e so che stanno vivendo notevoli disagi connessi all’incertezza sul come e quando poter tornare in patria. In particolare, gli studenti Erasmus all’estero si trovano lontani dalle proprie famiglie. Una cosa è certa. Per far ripartire l’Italia, bisogna far ripartire gli italiani”, conclude Patamia.