Il pastificio Felicetti è l’azienda trentina che con i suoi due stabilimenti, lo storico a Predazzo e il nuovo a Molina di Fiemme, produce ogni anno 30 milioni di chili di pasta, di cui il 55% finisce all’estero, per un fatturato complessivo al 2022 di 54 milioni di euro.
L’ultimo impegno, in ordine di tempo, a favore della diffusione della pasta secca nell’alta ristorazione è stato quello con gli chef dell’associazione Ambasciatori del gusto che in occasione di Futura 2023, l’evento organizzato a Cavalese, hanno potuto visitare il nuovo pastificio e partecipare alla masterclass “La pasta come ingrediente” curata da Alessandro Gilmozzi, chef ambassador di Pastificio Felicetti e presidente dell’associazione.
Da Felicetti l’innovazione e la ricerca non hanno sacrificato l’artigianalità, anzi. Grazie a un impianto ad “alta intensità tecnologica” come quello di Molina di Fiemme, inaugurato meno di un anno fa, si sono capovolti gli schemi “adattando le macchine alle materie prime che utilizziamo” e lasciando il pastaio al centro del processo produttivo. “Abbiamo la più alta tecnologia disponibile per la pasta, ma il pastaio resta fondamentale, perché per noi l’artigianalità è sapere e conoscenza”, hanno spiegato durante la visita.