Gianfranco Fini commenta in una nota la decisione di Silvio Berlusconi di non ripresentarsi come candidato del centrodestra: le parole del Cavaliere, secondo il leader di Futuro e Libertà, “possono avere un seguito solo ed esclusivamente se l’unita’ dei moderati la si intende e la si costruisce sulla base di un comune programma di governo fortemente riformatore, ancorato ai valori dell’Unione Europea, ai principi della legalita’ in tutte le sue espressioni, della coesione nazionale, del risanamento finanziario avviato dal governo Monti, del libero mercato, della giustizia sociale”.
La nascita di una coalizione di centrodestra compatta e unita, per non lasciare l’Italia in mano alla sinistra? E’ possibile. Ma, sottolinea Fini, non bastano “passi indietro”, serve di più, perché “le divisioni che in questi anni hanno lacerato il centrodestra sono conseguenza di forti divergenze politiche, molte delle quali ancora presenti”. E di certi “non si rimuovono magicamente con i passi indietro, pur necessari, o con la chiamata alle armi contro la sinistra”. Dunque? Per il leader Fli è ora il momento di affrontare “un faticoso ed intellettualmente onesto confronto politico sulle proposte e sui programmi”. Ma certo non sarà facile, fa capire ancora Fini. E intanto, sul web, dopo che Berlusconi ha aperto alla possibilità di avere anche Fli nella coalizione di centrodestra, è rivolta: Fini proprio no, commentano sui social network gli elettori del PdL.
Discussione su questo articolo