Non succede solo all’estero, con i nostri connazionali costretti ad attendere settimane, mesi, se non anni, per poter rinnovare un passaporto. Anche in Italia ci sono non pochi problemi in questo senso. Lo rivela l’inchiesta di Altro consumo: da settimane in Italia c’è un problema passaporti.
In tutte le città si rilevano attese infinite e lunghe code fuori dagli uffici delle questure.
L’INDAGINE RILANCIATA DA TGCOM24.COM
Secondo l’indagine dell’associazione di consumatori Altroconsumo, in 13 città italiane, i tempi di attesa arrivano fino a sei mesi solo per avere l’appuntamento in questura, ma ci sono città in cui non si riesce neanche a prenotare, come Genova e Padova. Un ingorgo che non solo causa disagi ai cittadini ma è anche un danno per le imprese del turismo. Sul tema sono intervenuti il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e quello del Turismo Daniela Santanchè, ma ancora non si è trovata una soluzione.
Per le proteste dei cittadini e per i tentativi di tamponare l’emergenza, il Viminale ha istituito degli open day, cioè giornate in cui chiunque può presentarsi in questura senza appuntamento per chiedere il passaporto, ai quali però partecipano migliaia di persone, che si mettono in fila dall’alba per cercare di ottenere il documento.
Di questa situazione ne risente anche il turismo visto che, senza certezze su quando si potrà avere in mano il passaporto, è difficile programmare in tempi relativamente brevi viaggi fuori dall’Unione europea dove, invece, basta la carta di identità per varcare le frontiere. Secondo Assoviaggi, sono saltati oltre 80mila viaggi a causa del caos passaporti.
“Si tratta, in primo luogo, di un disservizio per la cittadinanza: il passaporto non serve solo per andare in vacanza, ma anche per ricongiungimenti familiari, lavoro, per i figli che non lo possiedono. Insomma, non è solo una questione di business, ma anche di diritto alla libertà di movimento fuori dai confini europei. È però innegabile che il problema abbia un grave riflesso anche sul mondo del turismo organizzato, proprio nell’anno della ripartenza dopo il lungo stop imposto dalla pandemia dove l’Italia è stato l’ultimo paese d’Europa a eliminare le restrizioni ai viaggi”, ha commentato il presidente di Assoviaggi Gianni Rebecchi.
Sul problema del rilascio di passaporti a rilento “stiamo lavorando. Dopo il Covid c’è stata un’esplosione di richieste con la ripresa dei viaggi: nel 2022 ne sono stati rilasciati 1,8 milioni. Puntiamo su aperture straordinarie, intensificazione degli appuntamenti e postazioni più performanti. Confido che già dalle prossime settimane avremo un alleggerimento del carico”, aveva detto Piantedosi a fine gennaio al programma Tg4 “Diario del giorno” su Rete 4. Nei giorni scorsi, il ministro ha risposto a due interrogazioni sul tema.
“Stiamo facendo una cosa molto importante che sarà definitivamente risolutiva – ha detto invece Santanchè nei giorni scorsi -. Nei prossimi dieci giorni vi daremo la soluzione strutturale”. “Ci stiamo muovendo. Ho parlato con il ministro degli Interni, questo è un problema, ci ha fatto perdere 150 milioni di fatturato, 80mila viaggi e oltretutto è un problema per le agenzie di viaggio che già sono in grande difficoltà. Ci dobbiamo assolutamente muovere perché, come dice la legge, il passaporto deve essere rilasciato in 15 giorni. Il ministro mi ha già garantito che stanno aumentando i turni delle persone, ma questo non basta”.