Dopo le mancate comunicazioni ai gruppi di minoranza sulla nomina del presidente del consiglio comunale, con tanto di mea culpa in aula del sindaco Federico Pizzarotti, la Giunta a 5 Stelle di Parma e’ ‘inciampata’ ancora, questa volta per colpa di un assessore, rimasto in carica per meno di 24 ore. L’architetto Roberto Bruni, cui erano andate le deleghe a urbanistica, lavori pubblici e patrimonio, non ha fatto nemmeno in tempo a firmare l’atto di incarico che su di lui e’ calata l’ombra di un fallimento, datato 2005, con la sua azienda Thauma. Le dimissioni sono arrivate ieri sera con un breve comunicato, ma erano nell’aria gia’ dal pomeriggio quando lo stesso Bruni si era incontrato per alcune ore con Pizzarotti. Oggi e’ arrivata la spiegazione di questo passo indietro dal primo cittadino proprio in quella conferenza stampa indetta per presentare il neoassessore all’urbanistica, poltrona vuota ed occupata invece dal vicesindaco Nicoletta Paci.
‘Non ci sarebbe stata la possibilita’ di lavorare serenamente e per questo abbiamo deciso, assieme, di prendere questa decisione’, ha esordito Pizzarotti riassumendo proprio l’incontro del giorno prima; ‘sapevamo che c’era stato un problema finanziario, ma la condizione che si e’ creata ci ha consigliato questa strada’. Pizzarotti e’ apparso sereno ma e’ indubbio che la tensione sia altissima nel suo Movimento. Ieri, per un’ora, sul sito 5 Stelle di Parma era apparso un comunicato contro i cosiddetti poteri forti della citta’ che avrebbero ordito l’attacco a Bruni. ‘Comunicato non concordato – ha rettificato Pizzarotti – Sottolineo poi che un conto e’ la posizione del movimento, un’altra quella del Comune e mia’, ma poi il sindaco ha perso il tradizionale aplomb quando i cronisti hanno accennato ad un presunto abuso edilizio verso l’ormai ex assessore. ‘Attenti, le parole sono importanti. Non ha costruito un grattacielo, ha solo spostato due muri – ha ribattuto – Vi invito a leggere la relazione tecnica’.
Relazione, del curatore fallimentare dell’impresa Thauma di Bruni, dove si leggeva che ‘i lavori di ristrutturazione sono stati realizzati senza aver richiesto il relativo permesso di costruire al Comune’ e ‘non si e’ rintracciata domanda di rilascio del certificato di conformita’ edilizia e quindi non risulta rilasciata la relativa abitabilita’. Elementi di cui ha parlato anche il procuratore capo di Parma Gerardo Laguardia, che ha chiarito che ‘in Procura non e’ stata presentata nessuna denuncia per abuso edilizio nei confronti di Bruni’, ma il peso politico delle accuse c’e’ tutto, e Pizzarotti ha ammesso: ‘Chi deve erogare servizi deve essersi comportato sempre in modo conforme. Il ripensamento comunque non e’ per demeriti tecnici, ma per un suo incidente di percorso i cui dettagli sono usciti solo ieri’. Il passo falso sulla nomina dell’assessore non pare mutare pero’ la strategia grillina. ‘Il sistema dei curriculum resta valido – ha detto Pizzarotti – E’ vero, possono non contenere tutto, ma l’atto di dimissioni dimostra che siamo pronti a prendere le decisioni giuste’.
A rincuorarlo anche una telefonata di Beppe Grillo: ‘Ieri mi ha chiamato. Mi ha detto di non preoccuparmi di quello che scrivono e dicono. Vai avanti serenamente, mi ha detto, e continua a lavorare bene’. Lavorare pero’ in fretta visto che, ad un mese dalla sua elezione, ancora mancano all’appello due assessori, urbanistica e welfare. ‘La prossima settimana la squadra sara’ al completo – ha promesso Pizzarotti – Faremo la prima riunione ufficiale di Giunta’.
Ma tempi e modi non convincono le opposizioni. ‘Il fatto grave, ma evidentemente normale per i grillini, e’ che a guidare l’urbanistica venisse chiamato un signore che aveva una societa’ immobiliare’, ha commentato Sauro Turroni, co-coordinatore regionale dei Verdi; ‘e’ fallito il metodo di selezione degli assessori’, ha tuonato invece il capogruppo Pd in consiglio comunale Nicola Dall’Olio. Toni forti anche nelle parole di Roberto Ghiretti, capogruppo del movimento civico Parma Unita: ‘Non hanno mai messo il naso fuori dal Comune. Dicono che ascolteranno l’opposizione, ma questa e’ semplicemente una cosa prevista dalla democrazia, tutto il resto e’ consociativismo e fascismo. Ho letto su facebook che vogliono fare delle assemblee del Movimento nelle quali portare proposte, ma queste cose si facevano nel 1925′.
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