In 130 hanno gia’ negato: non abbiamo messo noi quella firma. Firme a sostegno della lista La Destra che, a Parma, sostiene la candidatura a sindaco di Priamo Bocchi. Sono false, hanno detto alla Digos parmigiana le persone coinvolte nella vicenda loro malgrado.
Una vicenda tragica e grottesca, soprattutto perche’ due settimane fa, in seguito alla scoperta di un falso su cui la Procura aveva aperto un fascicolo, si e’ suicidato il consigliere provinciale leghista Pier Angelo Ablondi che aveva autenticato le firme della lista La Destra. Ablondi si e’ lanciato da una finestra del suo appartamento parmigiano, lasciando alla famiglia una lettera in cui spiegava le ragioni del suo gesto.
La scoperta di un numero consistente di firme false, cioe’ mai apposte dalle persone invece indicate nell’elenco approntato per il deposito delle liste, sta scatenando a Parma molte polemiche e, in qualche modo, mette in crisi lo stesso sistema elettorale italiano. Allo stato delle indagini avviate dalla Procura di Parma dopo che l’ex giocatore della Maxicono Claudio Galli ha denunciato la falsita’ della propria firma apposta negli elenchi della lista La Destra che sostiene la candidatura a sindaco di Priamo Bocchi, sono dunque almeno 130 gli autografi falsi scoperti dalla Digos di Parma nel corso delle indagini.
In seguito alla denuncia di Galli, il consigliere provinciale leghista Pier Angelo Ablondi si e’ tolto la vita perche’, stando ad una lettera lasciata dallo stesso suicida, depresso per l’inchiesta sui falsi che lo avrebbe presto riguardato in quanto autenticatore delle stesse firme. Nella stessa lettera Ablondi sosteneva di avere autenticato le firme della lista spinto da una persona, che pero’ non nominava, per amicizia.
L’inchiesta ha consentito di appurare che allo stato dei fatti i candidati de La Destra non avrebbero la possibilita’ di presentarsi alle oramai prossime elezioni per il rinnovo comunale del capoluogo emiliano. Il numero dei falsi infatti riduce al di sotto della soglia prevista dalla legge il numero delle firme necessarie per poter partecipare alla competizione elettorale. Stando al procuratore Gerardo Laguardia, la stessa Commissione elettorale che ha ravvisato l’esistenza di doppioni tra le firme raccolte in tutte le liste elettorali (nessuna esclusa) avrebbe dovuto comunicare prontamente agli uffici della Procura tali circostanze. La cosa, pero’, non e’ avvenuta. Con la conseguenza, sempre stando a Laguardia, che sono scaduti i termini entro i quali la Commissione elettorale avrebbe potuto escludere la lista della Destra dalle elezioni.
Questa mattina la situazione che si e’ venuta a creare a Parma e’ stata comunicata al Ministero degli Interni. Allo stato pero’ non si puo’ ancora dire se sia possibile un intervento di Roma nella vicenda oppure se ci si affidera’ ad eventuali ricorsi successivi allo svolgimento delle elezioni. Il procuratore ha inoltre spiegato che per cio’ che riguarda l’inchiesta aperta dalla Procura per i falsi nessun indagato e’ stato ancora iscritto a registro, anche se sono stati raccolti elementi che potrebbero portare all’identificazione della persona che ha sottoposto all’autenticazione di Ablondi le firme raccolte dalla lista di destra. Nel corso di questa settimana la Digos ha incontrato una parte consistente dei firmatari e nei prossimi giorni sono previsti controlli sulle altre liste (ben 10) che si sono presentate alle Comunali di Parma.
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