Un’assemblea costituente "perche’ sostenere le ragioni del no impone di battere la propaganda renziana del "si’ o caos". Il referendum sulle riforme costituzionali tiene banco nel dibattito politico agostano e la proposta annunciata da Stefano Parisi, con una lettera al quotidiano La Repubblica e poi rilanciata in serata con una intervista al Tg5, riaccende le polemiche soprattutto dentro Forza Italia dove l’ascesa dell’ex Ad di Fastweb (chiamato da Berlusconi per risanare Forza Italia) fa discutere da tempo.
L’idea di un’assemblea costituente e’ uno dei cavalli di battaglia dell’ex manager che gia’ qualche settimana fa approfittando della presentazione del libro di Gaetano Quagliariello chiamo’ alle armi per contrastare la riforma della Costituzione ma, contemporaneamente, individuo’ nella creazione di un’assemblea costituente la soluzione per riscrivere insieme la Carta. Nella lettera a Repubblica il progetto non solo viene ribadito ma Parisi propone anche un timing che arrivi fino alle elezioni: "Se c’e’ volonta’ e forza politica – scrive – una legge snella, di 2 o 3 articoli, che abolisce il Senato e istituisce l’assemblea Costituente, puo’ essere approvata in pochi mesi, insieme alla legge elettorale, per poi andare al voto gia’ nella primavera del 2017". E per evitare di finire ancora una volta sotto il ‘fuoco amico’ di quanti lo accusano di guardare con interesse ad un governo di larghe intese, l’ex candidato del centrodestra al comune di Milano e’ chiaro: "L’assemblea costituente non ha nulla a che vedere con le larghe intese, che sono la causa del nostro gigantesco debito pubblico". L’idea lanciata da Parisi e che con ogni probabilita’ sara’ uno degli argomenti della convention in programma a Milano per meta’ settembre non sembra fare molti proseliti dentro Forza Italia.
Anzi, le critiche piu’ o meno dirette, da parte di molti big azzurri confermano ancora una volta cha il progetto a cui lavora Parisi continua a dividere gli azzurri: "La proposta e’ impercorribile", e’ la stroncatura di Altero Matteoli che poi aggiunge: "Votare quindi nella primavera 2017 e’ improbabile e anche impossibile, a meno che non si voglia trasformare deputati e senatori in novelli superman". Maurizio Gasparri parla di "un’idea saggia" ma poi dice che "non ci sono i tempi" e che Forza Italia deve concentrarsi "nella battaglia per il no al referendum".
Fredda anche la reazione della Lega Nord. Se Matteo Salvini attende le ‘mosse’ di Parisi, l’idea di una Costituente adesso non convince Roberto Calderoli. Il senatore non chiude la porta ma fissa paletti precisi: "La strada e’ giusta – spiega – ma questo potra’ avvenire solo dopo le elezioni". Pronto a discutere anche Gaetano Quagliariello che pero’ pone tre condizioni e tra queste la fine del governo Renzi con la vittoria del no". In linea anche Ignazio La Russa di Fratelli d’Italia che invita Parisi a fare chiarezza: "Ci deve dire se vince il no al referendum costituzionale se e’ d’accordo che Renzi si dimetta immediatamente. A questa domanda vorrei che il capo di Forza Italia, con cui colloquio volentieri, desse una risposta". Diffidente il leader di Cor Raffaele Fitto: "Le dichiarazioni di Parisi lasciano sempre una zona d’ombra: sembra costantemente esserci la ‘riserva mentale’ di rimanere cauti verso il Governo, in vista di possibili incontri futuri post-referendum".
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