Il senatore Gianluigi Paragone, fondatore di No Europa per l’Italia – Italexit con Paragone, è intervenuto su Radio Cusano Campus.
Sul risultato del referendum. “Per il M5S la vittoria del sì è la loro vittoria. Se il comitato promotore fosse stato composto dai figli di Satana il sì avrebbe vinto comunque al 70%. Il tema di fondo è l’avversione nei confronti della casta, la disaffezione della gente nei confronti della politica. In questa spaccatura profonda che c’è nel Paese il vero potere non lo vedi perché è invisibile, vedi il potere politico che è sempre di più basso lignaggio, allora la gente dice: perché Di Maio e Azzolina possono fare i ministri e io no? E in parte ci può anche stare come ragionamento”.
Sull’analisi del voto da parte di Di Battista. “Sono d’accordo con lui, ma è uno sfilacciamento che c’è da tempo. Ho letto un’intervista imbarazzante di Bonafede che parlava di valori, lui che sui temi dell’antimafia è stato messo in fuorigioco da Nino Di Matteo. La percezione è che ormai sono diventati dei cadregari, dei poltronari, uomini di basso potere. Il Movimento è finito, lo possono rianimare un pochino facendo da tappezzeria al PD, ma è il M5S è finito perché non ha più nulla da dire. Se diventi sistema non puoi avere una seconda chance. Quando tu nel nord non riesci più ad agganciarti a nessuno e fai il 2,7% in Veneto nonostante tu esprima il Ministro dello sviluppo economico, vuol dire che sei finito. La piccola-media impresa sta dicendo chiaramente al M5S: andatevene, non siete capaci. Il cittadino avverte che nella sua vita non è cambiato nulla. Il reddito di cittadinanza è una forma che fa incazzare mezzo mondo, perché non si è mai visto uno con la ramazza che scopi per terra per rendere pulita la città. Il mondo in sofferenza, che magari non accede al reddito di cittadinanza, vuole almeno vedere che al reddito corrisponde un’azione. E poi i controlli dove sono? Guardate il caso dei frattelli picchiatori, ma almeno una sbirciatina sui profili facebook di quelli che prendono il reddito di cittadinanza vogliamo darla? Sono dispiaciuto perché un pezzo di Paese ha perso un’occasione per essere rappresentata da cittadini normali. Oggi non sono più cittadini normali, sembrano dei cardinali, si atteggiano come dei cardinali”.
Sulla revisione del trattato di Dublino. “Se la Germania costringe l’UE a dare un mucchio di soldi ad Erdogan per non far arrivare i migranti, figuriamoci se si permette di dire di rivedere il trattato di Dublino. I migranti sono funzionali alla rottura degli equilibri sociali. L’UE continua a dare soldi attraverso la cooperazione e nel frattempo non è capace di fermare i flussi migratori. La clandestinità ad oggi è illegale, se vogliamo portare illegalmente delle persone in Italia diciamolo apertamente. La povertà globale non può essere risolta dall’Italia”.