‘Ogni volta che passava per Roma’ il cardinale Bergoglio andava a cena a casa di Stefania Falasca e Gianni Valente, sposati, con due figli, ed entrambi giornalisti. L’ultima cena ‘in famiglia’ e’ stata proprio prima del Conclave. E ieri sera non appena diventato Papa Francesco li ha chiamati ‘per salutarli’.
E’ ancora emozionata Stefania Falasca, gia’ soprannominata l’amica-giornalista del Papa, quando racconta l’inaspettata telefonata ricevuta ieri alle 22. Lei, 49 anni, e’ stata redattrice del mensile internazionale ’30 giorni’, ha curato reportage e saggi sulla vita della Chiesa e alcune pubblicazioni su figure di rilievo della storia del Cristianesimo, tra cui il volume ‘Mio fratello Albino. Ricordi e Memorie della sorella di papa Luciani’ ed attualmente si sta proprio occupando della causa di canonizzazione di Giovanni Paolo I.
Il marito Gianni Valente e’ redattore dell’agenzia ‘Fides’, organo d’informazione delle Pontificie Opere Missionarie, collabora con la rivista ‘Limes’ ed il portale ‘Vatican Insider’ del quotidiano La Stampa. E’, tra l’altro, autore del volume ‘Ratzinger al Vaticano II’. ‘Ieri sera eravamo stati in piazza San Pietro – ricorda la donna – e stavamo rientrando a casa. Il telefono ha squillato ed ha risposto mio figlio: era il Papa, Papa Francesco!!. E’ stata un’emozione fortissima. Mi ha detto che ci ha fatto la prima telefonata, per salutarci. Lui era come al solito, con la sua delicatezza, attento e discreto. Ha fatto la telefonata con la semplicita’ di sempre. Ed io, che l’ho sempre chiamato padre Bergoglio, gli ho chiesto: ‘Ma adesso come devo chiamarla?
‘Santita’?, Santo padre?’ E lui si e’ messo a ridere, anzi ha sorriso’.
L’amicizia con il cardinale nasce nel 2002, spiega la donna, ‘quando era arcivescovo a Buenos Aires all’epoca del crollo economico. Mio marito riusci’ ad intervistarlo, perche’ non dava facilmente interviste e da li’ comincio’ un’amicizia. Da allora ogni volta che passa per Roma viene a cena da noi’.
Anche Stefania nel novembre del 2007 intervisto’ il cardinale in occasione della V Conferenza generale dell’episcopato latinoamericano. Il pezzo usci’ su ’30 giorni’ con il titolo ‘Quello che avrei detto al Concistoro’. ‘Ha personalita’ e un modo molto umano di stare con le persone’, dice ancora la giornalista. Dei particolari, dei discorsi, delle confidenze durante le cene pero’ non vuole parlare. ‘Le mie impressioni – sottolinea – sono tesori che conservo per me e per la mia famiglia. Posso dire che al di’ la’ di essere un cardinale, ci e’ sempre piaciuto il suo modo di essere prete. E’ veramente una persona integra, un uomo di Dio. Speravo che diventasse Papa e credo che questo sia davvero il momento giusto’.
































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