“Senza il cuore non c’è conoscenza umana. Per conoscere, dobbiamo conoscere con la mente, con il cuore e poi fare con le mani. Non dimenticate i tre linguaggi: che la mente sia unita al cuore e alle mani, che il cuore sia unito alle mani, per fare, e alla mente; e che le mani siano al servizio del cuore e della mente. Non dimenticate questo, nel vostro agire”. Questo uno dei passaggi del saluto che il Papa ha rivolto ai ai Membri di Unicoop-Firenze e della Fondazione “Il cuore si scioglie” ricevuti in Udienza questa mattina nell’Aula Paolo VI.
“Il vostro impegno, che da 50 anni, come Cooperativa, e da oltre dieci, come Fondazione, è rivolto alle persone più bisognose, in vari ambiti di servizio: dall’indigenza economica al bisogno di cultura, dalla solitudine all’esigenza di formazione, utilizzando, oltre ai consueti mezzi di aiuto finanziario e alimentare, tanti altri strumenti, come l’escursionismo, la letteratura, l’arte e la musica. Grazie, grazie di questo”, ha detto il Papa.
Francesco ha invitato a proporre “un modello di tutela che unisce i singoli non tanto ‘contro’ la minaccia di un comune avversario, quanto ‘per’ la costruzione di relazioni virtuose di reciproco sostegno. E tutto questo lo fate con tanta creatività, come avviene quando si lavora insieme animati da un sogno comune”. E ha aggiunto: “Toccare, toccare l’indigenza, toccare, un cuore che tocca; guardare e capire. Non dimenticatevi questo. Cari amici, grazie per quello che fate, in Italia e all’estero; in particolare, in questo momento drammatico, a sostegno della martoriata Ucraina: è terribile, quello che succede lì! Grazie per la vostra collaborazione con il Dicastero per il Servizio della Carità, le cui attività sostenete da tempo”.