Papa Francesco ha sempre avuto a cuore il dialogo con le altre religioni, e in primis con ebrei e musulmani, come dimostra la determinazione con la quale ha moltiplicato , durante il suo periodo come arcivescovo di Buenos Aires, le iniziative per aprire canali di comunicazione con le comunita’ non cristiane della capitale argentina. ‘Bergoglio considera il dialogo interreligioso in modo molto speciale, direi superlativo’, ha raccontato il rabbino Abraham Skork, con il quale Francesco ha firmato un libro scritto a quattro mani, ‘Sul Cielo e la Terra’, sottolineando che il testo e’ stato preparato nello stesso modo in cui si svolgono le loro conversazioni private, con ‘un linguaggio senza eufemismi, un parlare da cuore a cuore’ In Argentina vive la comunita’ ebraica piu’ importante dell’America Latina, e a Buenos Aires si concentra la componente piu’ numerosa. Per questo l’allora cardinale Bergoglio visitava frequentemente sinagoghe e centri religiosi ‘spesso prima delle festivita’ durante le quali il popolo ebreo vive le sue giornate piu’ sacre, sempre con la generosita’ di lasciarci un messaggio di saluto affettuoso’, come racconta Skork. In quanto ai musulmani -che sono circa 600-700 mila in Argentina, dei quali poco meno di 200 mila residenti a Buenos Aires- anche loro hanno accolto positivamente l’elezione del ‘Papa nuestro’, sottolineando il rispetto che ha sempre dimostrato l’ex arcivescovo della capitale, o meglio ‘padre Bergoglio’, per i fedeli dell’Islam. Il segretario del Centro Islamico della Repubblica Argentina (Cira), Sumer Noufouri, ha detto che considera Papa Francesco ‘un amico sincero della comunita’ islamica’.
‘Quando Bergoglio e’ venuto a pranzo al Cira, ci ha raccontato che a Roma, quando parlava dei rapporti che aveva con i musulmani, che veniva spesso a trovarci e che noi gli facevamo sempre gli auguri per Natale, lo ascoltavano con stupore’, ha ricordato Noufouri, secondo il quale grazie a Francesco ‘l’Argentina e’ un modello di dialogo e coesistenza che, Dio permettendo, potrebbe essere esportato al resto del mondo’. Lo sceicco Mohsen Ali, responsabile della Casa per la Diffusione dell’Islam, descrive anche lui il Papa come ‘un vero amico della nostra comunita’;e ha visitato la mia moschea nel quartiere di Floresta, cosi’ come la scuola Ali Ibn Abi Talib, sempre con l’idea di rafforzare i nostri rapporti’ e ricorda un aneddoto che lo colpi’ riguardo alla proverbiale austerita’ del pontefice. ‘Quando siamo andati nella sede dell’episcopato argentino, la sua umilta’ mi ha impressionato: nella stanza, c’era una piccola sedia di vimini e qualche poltrona morbida. Lui si e’ seduto subito sulla seggiola, lasciando a noi le poltrone comode’, ha ricordato Ali.
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