Nella Chiesa c’e’ un’impronta latinoamericana, Bergogliana? “Questo si'”, risponde Papa Frances co in una intervista all’agenzia argentina Celam. “La Chiesa latinoamericana ha una lunga storia di vicinanza al popolo”, spiega, “Se prendiamo le conferenze episcopali – la prima a Medellin, poi a Puebla, Santo Domingo e Aparecida – e’ stata sempre in dialogo con il popolo di Dio. E questo ha aiutato molto. E’ una Chiesa popolare, nel vero senso della parola. E’ una Chiesa del popolo di Dio, che e’ stata snaturata quando il popolo non ha potuto esprimersi e ha finito per essere una Chiesa di caporali, con gli agenti pastorali al comando”.
Il popolo “si e’ espresso sempre piu’ in ambito religioso e ha finito con l’essere protagonista della propria storia. C’e’ un filosofo argentino, Rodolfo Kush, che e’ quello che meglio ha colto cosa sia un popolo. Poiche’ so che mi ascolterete, vi consiglio di leggere Kush”, prosegue, “E’ una delle grandi menti argentine, con libri sulla filosofia del popolo. In parte, questo e’ cio’ che ha vissuto la Chiesa latinoamericana, anche se ha avuto tentativi di ideologizzazione, come lo strumento di analisi marxista della realta’ per la Teologia della Liberazione. E’ stata una strumentalizzazione ideologica, un percorso di liberazione – mettiamola cosi’ – della Chiesa popolare latinoamericana. Ma una cosa sono i popoli, un’altra i populismi”.