E’ stato definito "il granaio della Chiesa" il Sudamerica, dove i cattolici e le vocazioni hanno i numeri che fanno la differenza; rispetto a un’Europa secolarizzata e relativista, la speranza viene da lontano e il nuovo Papa, già arcivescovo di Buenos Aires, l’ha voluta incarnare anche nella scelta del nome, Francesco. Il poverello d’Assisi, esempio di carità e rinascita dalla corruzione del tempo, è il faro che illuminerà il percorso di questo nuovo Pontefice, per restituire alla Chiesa la sua missione salvifica. La semplicità delle sue prime parole e il gesto dell’inchino al popolo che lo acclamava lo hanno reso subito Padre e Fratello in Cristo, Pietro e non Cesare, vicino alla Croce e non al Trono.
Il mondo di oggi è confuso, ha bisogno di Fede, di Speranza, di Carità. Tocca alla Chiesa rinnovarsi e rinnovare il suo messaggio universale, toccherà al gesuita Francesco Primo convertire l’uomo di oggi, perso nelle troppe tentazioni dell’individualismo più sfrenato. Da Benedetto a Francesco, i papi, che scelgano la meditazione o il saio, possano riscrivere nei cuori le parole del Verbo che il nostro tempo ha dimenticato.
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