Papa Francesco, nella sua omelia di Pasqua, sottolinea che l’annuncio di Dio è sempre una sorpresa, “per dirla con il linguaggio dei giovani la sorpresa dell’annuncio è un colpo basso, non te lo aspetti, lui va e ti commuove“.
“Le sorprese di Dio” ci sanno forza, energia, “ci mettono in cammino subito, senza aspettare. Pietro e Giovanni corrono, i pastori corrono. Anche la Samaritana corre. La gente corre, se stava cucinando lascia tutto, anche se la pentola si brucerà”.
“Anche oggi succede, nei nostri quartieri, nei nostri villaggi quando succede qualcosa di straordinario la gente corre a vedere – prosegue – Le buone notizie si danno sempre di fretta. Nel vangelo ce n’è uno che si prende tempo, non vuole rischiare, ma il signore è buono e lo aspetta con amore, Tommaso. Dio ha pazienza anche con coloro che non vanno così di fretta”.
“E poi la domanda: Io sono capace di andare di fretta, o rispondo sempre ‘domani, domani vedrò?'”.
Bergoglio cita anche il caso dell’apostolo Pietro, “con la fede un po’ mischiata al rimorso di avere rinnegato il signore”. E dunque a Pasqua ci sono “la sorpresa, l’annuncio, la domanda: E io? Io che? Tu che?”. Poi un minuto di riflessione.
Insomma, “gli annunci di Dio sono sempre sorprese: il nostro Dio e’ il Signore delle sorprese. Dall’inizio, con Abramo, c’e’ una sorpresa dietro l’altra: Dio non fa annuncio senza sorprenderci. Ci tocca dove tu non te lo aspetti”.