“Vorrei farvi una domanda: quale festa è la più importante della nostra fede: il Natale o la Pasqua?”: è ciò che ha chiesto il Papa in udienza generale ai fedeli riuniti a piazza San Pietro. “La Pasqua, perché è la festa della nostra salvezza, la festa dell’amore di Dio per noi, la festa, la celebrazione della sua morte e Risurrezione”.
Il Santo Padre ha voluto sottolineare l’importanza di questi giorni, che senza alcun dubbio “costituiscono la memoria celebrativa di un grande unico mistero: la morte e la risurrezione del Signore Gesù”
Le parole “Cristo è risorto” contengono “non soltanto un annuncio di gioia e di speranza, ma anche un appello alla responsabilità e alla missione. E non finisce con la colomba, le uova, le feste – anche se questo è bello perché è la festa di famiglia – ma non finisce così. Incomincia lì il cammino alla missione, all’annuncio: Cristo è risorto. E questo annuncio è il centro della nostra fede e della nostra speranza, è il nocciolo, è l’annuncio, è – la parola difficile, ma che dice tutto -, è il kerygma, che continuamente evangelizza la Chiesa e che essa a sua volta è inviata ad evangelizzare”.
“L’unico che ci fa rinascere di nuovo è Gesù Cristo. Nessun altro. E per questo – ha sottolineato Francesco – non si deve pagare nulla, perché la giustificazione – il farsi giusti – è gratuita. E questa è la grandezza dell’amore di Gesù: dà la vita gratuitamente per farci santi, per rinnovarci, per perdonarci”.