La libertà religiosa deve essere difesa non solo perche’ e’ un diritto ma anche perche’ misura il grado di civilta’ di un Paese. Sono i cristiani a pagare il prezzo piu’ alto di queste "discriminazioni" e questo "e’ per me motivo di grande dolore". Lo ha detto Papa Francesco sottolineando che "risulta incomprensibile e preoccupante che, a tutt’oggi, nel mondo permangano discriminazioni e restrizioni di diritti per il solo fatto di appartenere e professare pubblicamente una determinata fede. E’ inaccettabile che addirittura sussistano vere e proprie persecuzioni per motivi di appartenenza religiosa".
E Bergoglio avverte: "La liberta’ religiosa non e’ solo quella di un pensiero o di un culto privato. E’ liberta’ di vivere secondo i principi etici conseguenti alla verita’ trovata, sia privatamente che pubblicamente. Questa e’ una grande sfida nel mondo globalizzato, dove il pensiero debole abbassa anche il livello etico generale, e in nome di un falso concetto di tolleranza si finisce per perseguitare coloro che difendono la verita’ sull’uomo e le sue conseguenze etiche". La liberta’ religiosa e’ stata al centro dell’udienza del Papa con i partecipanti ad un convegno internazionale sul tema in corso a Roma all’Universita’ Lumsa. I primi dati che emergono dal confronto sono allarmanti.
"Stando alle valutazioni di alcuni osservatori oggi, nel mondo, sette persone su dieci soffrono in maniera piu’ o meno grave di violazioni del diritto di liberta’ religiosa", ha detto il rettore della Lumsa Giuseppe Dalla Torre nel saluto al Papa. Il professore ha sottolineato che quello della liberta’ religiosa e’ "un tema antico, ma purtroppo ancora attuale", visto che i mezzi di comunicazione informano costantemente sulle violazioni, che, in varie parti del mondo vengono ogni giorno perpetrate nei confronti di questo diritto. Le cause – ha proseguito Dalla Torre – "sono diverse e le violazioni sono compiute non solo da pubblici poteri, come accadeva tradizionalmente" ma anche "da poteri privati".
Da qui l’invito ai giuristi ad approfondire lo studio della materia per "fornire strumenti concettuali e proposte normative idonee ad assicurare non solo l’affermazione formale del diritto di liberta’ religiosa ma anche la sua concreta esercitabilità".
All’udienza con il Papa ha preso la parola anche Michael Simmons, decano della School of Law dell’universita’ di New York, fondata nel 1870 dai padri vincenziani. Rivolgendo un saluto al Pontefice, gli ha donato una maglietta della squadra di calcio dell’ateneo. "E’ una buona squadra – ha commentato con una battuta – anche se non e’ forte come l’albiceleste", la nazionale argentina.
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