Inizia il pontificato di Papa Francsco. In un martedì di sole e cielo sereno, dopo tanti giorni di pioggia, freddo e maltempo, sono oltre 200 mila i fedeli presenti alla messa. Gremite piazza San Pietro, piazza Pio XII, via della Conciliazione fino a Castel Sant’Angelo, via dei Corridori e Borgo Santo Spirito.
Assistono alla messa, sul sagrato di piazza San Pietro, i big di tutto il mondo: fra gli altri, il vicepresidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden, Cristina Fernandez de Kirchner, presidente dell’Argentina, il presidente della Commissione Europea Jose’ Manuel Barroso, il cancelliere tedesco Angela Merkel, dal Brasile il presidente Dilma Rousseff, Felipe e Letizia di Spagna, e il patriarca della Chiesa Ortodossa Bartolomeo I. Anche il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, e’ a San Pietro per assistere alla messa inaugurale di Papa Francesco. Come scrive sul suo account Twitter, Schulz rinnovera’ al Pontefice l’"invito a partecipare a una sessione plenaria del Parlamento".
Un applauso ha accolto Papa Francesco all’uscita dalla basilica di San Pietro mentre si dirigeva verso il sagrato per la celebrazione della messa di inizio pontificato. Poi il silenzio da parte dei fedeli giunti a Roma da tutto il mondo e che affollano la piazza, per raccogliersi in preghiera. Anche un gruppo di argentini, che regge uno striscione con la scritta, in rosso e blu ‘Papa Francesco orgoglio di San Lorenzo’, tra i piu’ attivi durante il giro di Papa Bergoglio in piazza, ha piegato il suo vessillo per rispettare il momento di raccoglimento. La grande festa c’era stata prima, tra boati di gioia e sventolii di bandiere da parte della gente, strette di mano e baci ai bambini da parte di Jorge Mario Bergoglio, sceso dalla ‘papamobile’ tra la folla. Un applauso, breve, si e’ levato da piazza San Pietro, durante l’inizio della celebrazione, solo quando sono stati consegnati al Pontefice il pallio e l’anello del pescatore, momento che indica l’inizio del nuovo pontificato. Oltre allo striscione piu’ diffuso che recita "Bienvenido Papa Francesco", tanti sono quelli in lingua spagnola come quello che dice "Iglesia canta y cammina con Francesco" e quello dei giovani ignaziani "En todo amar y servir". A salutare il Papa c’e’ poi il grande striscione di Comunione e Liberazione e c’e’ anche l’invito a Papa Francesco a visitare Assisi: "Assisi ti aspetta" e’ la scritta che campeggia su un altro striscione in piazza.
Papa Francesco ha aperto l’omelia della messa d’inizio del suo Pontificato rendendo onore al suo grande predecessore, Benedetto XVI- Joseph Ratzinger. "Cari fratelli e sorelle – ha esordito – ringrazio il Signore di poter celebrare questa Santa Messa di inizio del ministero petrino nella solennita’ di San Giuseppe, sposo della Vergine Maria e patrono della Chiesa universale: e’ una coincidenza molto ricca di significato, ed e’ anche l’onomastico del mio venerato Predecessore: gli siamo vicini con la preghiera, piena di affetto e di riconoscenza". San Giuseppe e’ il “custode” e esercita questa custodia con “umiltà, nel silenzio ma con una presenza costante e una fedeltà totale, anche quando non comprende”, ha detto il Papa commentando il vangelo di oggi. Giuseppe, ha aggiunto, custode anche della Chiesa vive “nella costante attenzione a Dio, aperto ai suoi segni, disponibile al suo progetto, non tanto al proprio”.
Nella sua omelia, il nuovo Pontefice ha subito rivolto "con affetto" il suo saluto "ai Fratelli Cardinali e Vescovi, i sacerdoti, i diaconi, i religiosi e le religiose e tutti i fedeli laici". "Ringrazio per la loro presenza – ha aggiunto – i rappresentanti delle altre Chiese e Comunita’ ecclesiali, come pure i rappresentanti della comunita’ ebraica e di altre comunita’ religiose. Rivolgo il mio cordiale saluto – ha detto ancora Papa Francesco – ai capi di Stato e di Governo, alle Delegazioni ufficiali di tanti Paesi del mondo e al Corpo Diplomatico".
"Vorrei chiedere, per favore, a tutti coloro che occupano ruoli di responsabilita’ in ambito economico, politico o sociale, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà: siamo ‘custodi’ della creazione, del disegno di Dio iscritto nella natura, custodi dell’altro, dell’ambiente; non lasciamo che segni di distruzione e di morte accompagnino il cammino di questo nostro mondo". "Ma – ha aggiunto – per ‘custodire’ dobbiamo anche avere cura di noi stessi!". "L’odio, l’invidia, la superbia sporcano la vita! Custodire vuol dire allora vigilare sui nostri sentimenti, sul nostro cuore, perché è da lì che escono le intenzioni buone e cattive: quelle che costruiscono e quelle che distruggono! Non dobbiamo avere paura della bontà, anzi neanche della tenerezza!". Il Papa invita "a vivere con sincerità le amicizie, nella confidenza, nel rispetto, nel bene. In fondo, tutto e’ affidato alla custodia dell’uomo, ed e’ una responsabilita’ che ci riguarda tutti. Siate custodi dei doni di Dio". Perche’ "quando l’uomo viene meno a questa responsabilita’, quando non ci prendiamo cura del Creato e dei fratelli allora trova spazio la distruzione e il cuore inaridisce. In ogni epoca della storia purtroppo ci sono degli ‘Erode’ che tramano disegni di morte, distruggono e deturpano il volto dell’uomo e della donna".
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