Sara’ il convento di clausura "Mater Ecclesiae", situato all’interno delle mura vaticane, ad accogliere Benedetto XVI dopo le sue dimissioni. Primo, pero’, un breve periodo a Castel Gandolfo. Il monastero, attualmente in ristrutturazione, si trova in una zona molto appartata dei Giardini Vaticani e fu eretto nel 1992 per volere del predecessore di Benedetto XVI, Giovani Paolo II, integrando la struttura all’ex residenza dei giardinieri. Karol Wojtyla desiderava inserire all’interno della Città del Vaticano una struttura che ospitasse un convento internazionale di vita contemplativa, dove le suore potessero pregare per il Papa e per la Chiesa. Negli ultimi venti anni si sono avvicendati, ogni cinque anni, diversi ordini di suore di clausura: prima le clarisse, poi le benedettine e infine le visitandine, che pero’ nel novembre 2012 hanno dovuto lasciare il monastero perche’ sono iniziati lavori di ristrutturazione. Nel giardino ci sono tanti alberi di limoni, con cui le suore fanno marmellate e liquori.
L’edificio e’ composto da quattro piani: al secondo e al terzo piano ci sono 12 celle monastiche, mentre al piano terreno e seminterrato sono organizzati gli ambienti comunitari (refettorio, dispensa, cucina, infermeria, archivio, etc.). La parte di nuova costruzione si articola su due livelli per una superficie di 450 metri quadri, che comprende la Cappella nella parte terminale e il Coro riservato alle claustrali, mentre al piano terreno sono sistemate la portineria ed il parlatorio, ed infine al piano superiore è posizionata la biblioteca. Il collegamento con l’ambiente circostante avviene attraverso una scalinata immersa nel verde ed un loggiato coperto; una siepe sempreverde e una robusta cancellata precludono le zone di clausura agli sguardi esterni, mentre due percorsi perimetrali da una cancellata consentono l’accesso dei fedeli al monastero, rispettivamente nelle zone della Cappella e della portineria. Le uniche decorazioni consistono nelle vetrate artistiche e negli arredi sacri della piccola chiesa, che hanno motivi di ispirazione contemplativa; in particolare, all’interno della cappella, un bel crocefisso dono dello scultore Francesco Messina, e una vetrata della lunetta del presbiterio che ricorda l’incontro con il Signore ed Emmaus e quelle laterali con simbologia di alcuni ordini monastici di clausura.
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