Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito al ministro degli Esteri dimissionario Paolo Gentiloni l’incarico di formare il nuovo governo. “Il quadro ampio e articolato delle consultazioni del Presidente della Repubblica sarà la base del lavoro per definire la composizione e il programma del governo e per accompagnare e se possibile facilitare con la necessaria sollecitudine le nuove regole elettorali”. Queste le parole del presidente del Consiglio incaricato, al termine dell’incontro con il capo dello Stato.
Lasciato il Quirinale Gentiloni ha incontrato alla Camera la presidente Boldrini e al Senato il presidente Grasso.
“Paolo Gentiloni e’ competente, perbene, leale (innanzitutto verso la Repubblica Italiana). Merita il piu’ largo sostegno in questa difficile prova, oltre all’abbraccio di chi gli vuole bene”. E’ il commento di Francesco Rutelli alla notizia dell’incarico di presidente del Consiglio a Paolo Gentiloni.
Per Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, “il basso profilo di Gentiloni puo’ essere un problema in piu’ per l’Italia. Da ministro degli Esteri ha avallato tutte le scelte sbagliate di Renzi”.
Tra le reazioni a caldo anche quella di Marco Fedi, deputato Pd eletto oltre confine, che su Facebook scrive: “I migliori auguri a Paolo Gentiloni per l’incarico di formare un Governo: sono certo i tempi saranno brevissimi ed avremo un Governo in grado di rispondere alle emergenze, assolvere gli impegni internazionali ed affrontare la legge elettorale”.
Parla anche Renata Bueno, deputata eletta con l’USEI in Sud America, secondo la quale “non può esserci figura piu’ capace ed autorevole come quella di Paolo Gentiloni per ricoprire l’incarico di nuovo Presidente del governo italiano e di interlocutore con gli altri Paesi nel mondo”. “Come Ministro degli Esteri, lui ha saputo riposizionare l’Italia come protagonista in Europa e ristabilire rapporti fondamentali con quei Paesi, per esempio in Sudamerica, dove vi e’ una considerevole presenza di comunita’ italiane che vivono all’estero. Credo, infatti, che se lui ha saputo svolgere cosi’ bene questo ruolo durante il Governo Renzi sicuramente adesso avra’ l’opportunita’ di fare un’adeguata riforma elettorale per superare questa fase di crisi politica”.
LA SCHEDA Politico di lungo corso, natali romani e origini nobili, Paolo Gentiloni si appresta a diventare il 28simo presidente del Consiglio italiano, dopo l’onda del referendum che ha travolto quello a guida Matteo Renzi in cui era titolare della Farnesina.
Esperto e moderato, con grandi doti di mediazione, sempre riconosciute da più parti: sono le qualità che lo hanno portato oggi al Colle per ricevere l’incarico da Mattarella di formare un nuovo governo. Classe 1954, sposato con l’architetto Emanuela Mauro e senza figli, Paolo Gentiloni Silveri è di origini nobili: un suo antenato, Vincenzo Ottorino Gentiloni, firmò il patto che a inizio ‘900 segnò l’ingresso dei cattolici nella vita politica italiana.
Educazione cattolica, scuola montessoriana e dopo liceo al Tasso, dove partecipò all’occupazione della scuola, con tanto di fuga da casa per partecipare a una manifestazione a Milano per l’anniversario di piazza Fontana, Gentiloni fa il suo esordio in politica nelle fila della sinistra extraparlamentare, entrando in contatto con il Movimento Studentesco di Mario Capanna.
Si avvicina poi al movimento ambientalista di Legambiente dove trova Ermete Realacci e Chicco Testa e diventa direttore della rivista ‘Nuova Ecologia’, dove nel 1990 diventa giornalista professionista. E’ questa esperienza ad avvicinarlo e legarlo a Francesco Rutelli: quando quest’ultimo viene eletto sindaco di Roma, Gentiloni è il suo portavoce. Al Campidoglio svolge un ruolo chiave di raccordo con il mondo romano.
Esperienza che viene alla luce con l’ingresso in giunta, con l’incarico importantissimo di assessore al Giubileo. Nel 2001 entra in Parlamento, nelle liste della Margherita di cui diventa responsabile della comunicazione. Ricandidato nel 2006, entra nel governo guidato da Romano Prodi con l’incarico di ministro alle Comunicazioni. Partecipa alla fondazione del partito democratico.
Nel 2012 con un annuncio su Twitter si candida alle primarie per il sindaco di Roma, con il sostegno dell’ala renziana del partito, ma viene sconfitto da Ignazio Marino e David Sassoli. Eletto ancora in Parlamento nel 2013, entra nella commissione Affari esteri e quando Federica Mogherini lascia la Farnesina perché nominata Alta rappresentante Ue è lui ad essere scelto, nell’ottobre 2014, per prendere il suo posto.
Ottimi rapporti con la comunità ebraica, con Israele e con gli Usa – il segretario di Stato John Kerry gli ha riservato parole molto affettuose la scorsa settimana a Roma – il suo primo atto ufficiale è stato contattare i due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, al centro della crisi diplomatica tra Italia e India. Tra le questioni più delicata che si è trovato ad affrontare anche un’altra crisi diplomatica, quella tra Italia ed Egitto, dopo la morte del ricercatore Giulio Regeni.
Oggi una nuova sfida, quella più difficile: trovare una nuova squadra di governo che consenta al Paese di affrontare le sfide più pressanti – il caso Mps, gli appuntamenti internazionali in calendario il prossimo anno, dal G7 alla presidenza Osce – e trovare un accordo il più ampio possibile per la nuova legge elettorale che riporterà il Paese alle elezioni.
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