Quello che viene già chiamato il “caso Panorama”, ha riacceso la polemica sulle intercettazioni. Ma non solo: qualcuno si chiede se dietro all’attacco a Giorgio Napolitano ci sia Silvio Berlusconi, visto che il settimanale che ha pubblicato la presunta ricostruzione della telefonata fra Nicola Mancino e Giorgio Napolitano alla fine appartiene proprio a lui, al Cavaliere. Che per ora non commenta. Ieri Silvio era in Sardegna, e ha scelto il silenzio.
Intanto il PdL si spacca, fra chi sceglie di esprimere la propria solidarietà a Napolitano e chi invece getta benzina sul fuoco. Come Daniela Santanchè, che accusa Napolitano di aver “sospeso la democrazia” e gli chiede di “richiamare Berlusconi”, ma anche Sandro Bondi avverte che il capo dello Stato “non puo’ essere esente da critiche”.
“Mi dispiace per Napolitano, ovviamente io non c’entro niente con quello che scrivono i miei giornali, dal Giornale a Panorama”: sarebbe questo il pensiero rivelato dal Cav a chi ha parlato con lui nelle ultime ora. Tuttavia, Silvio ha anche aggiunto: adesso “anche Napolitano si accorgera’ che cosa vuol dire stare sulla graticola, essere alle merce’ di pm pronti a tutto, essere esposti alla gogna delle intercettazioni. Quando la chiedevo io una legge mi hanno boicottato in tutti i modi, e dal Quirinale non ci hanno aiutato…”. Il Berlusca ha ragione da vendere.
Intanto Napolitano è amareggiato, arrabbiato persino. Al Quirinale sono convinti che la mossa di Panorama faccia parte di un disegno ben preciso: una manovra politica destabilizzante, che si serve di diverse testate giornalistiche per provare a dare una spallata all’uomo che ha nelle sue mani il destino della legislatura.
Infatti il momento è assai delicato. Il presidente della Repubblica, pur nella fase discendente del suo mandato, si trova ancora a dover prendere decisioni fondamentali. “Dall’eventuale anticipo (e di quanto?) delle elezioni, alla firma sulla nuova legge elettorale, fino, probabilmente, alla formula del nuovo governo che uscira’ dalle urne, oltre ovviamente al nome del premier incaricato. Ecco, questo c’e’ in ballo. E al Colle – scrive Repubblica – sono certi che la ‘torbida manovra’ miri proprio ad indebolire Napolitano in questi ultimi mesi, per poi poterne condizionare le scelte”.
Non sappiamo se sia davvero questo il cammino che intendono percorrere alcune forze politiche. Certo è che del “caso Panorama” se ne parlerà ancora, nei prossimi giorni.
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