A Padova “non bastano il blasone di un’università antica, la seduzione della movida o, ancora, il ruolo di snodo dello sviluppo a Nordest ad arrestare l’emorragia di giovani in città. Quello che dovrebbe essere un cocktail perfetto, una miscela di cultura, divertimento e opportunità, non sembra funzionare con i “giovani adulti” che, anzi continuano a cercare la loro vita altrove”. È quanto si legge oggi su Il Mattino di Padova che riporta uno studio del Settore Programmazione Controllo e Statistica del Comune che ha realizzato un’analisi statistica sui residenti in città nel 2019, nella fascia di età dai 20 ai 39 anni, analizzando 10 aspetti: numerosità, cittadinanze, struttura per età, bilancio demografico, stato civile, matrimoni, figli, famiglie, lavoro e istruzione.
Guardando il numero complessivo di giovani residenti, 45.428, (23.305 maschi e 22.123 femmine) balza agli occhi il significativo calo registrato a partire dal 1999: il 27% in meno (16.579 unità), e questo nonostante l’indubbio apporto dell’immigrazione, in gran parte composta da giovani.
Se nel 1999 i giovani rappresentavano circa un terzo della popolazione oggi sono appena un quinto e anche se il trend di discesa ha subito un rallentamento negli ultimi due anni, è evidente che la tendenza ha riflessi importanti sulla città, a partire dai servizi che il Comune deve immaginare per i cittadini.
Il 25% dei giovani emigrati all’estero ha stabilito la residenza nel Regno Unito (161); in 56 risiedono in Francia e 44 in Germania.
Complessivamente, nel 2019, hanno lasciato la città 522 giovani, dato probabilmente sottostimato perché molti di quelli che si spostano all’ estero per i primi anni mantengono la residenza in città.