Antonio Padellaro è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus e sulla manovra ha detto: “Sta accadendo quello che dovrebbe accadere, cioè che un governo presenta una legge di bilancio e tutti gli interlocutori di questo governo dicono la loro. E il governo credo rispetti certe osservazioni e cerchi di armonizzare e articolare meglio una serie di proposte che sono probabilmente senza copertura e rischiano di non raggiungere il risultato che l’Italia si propone. Ma questo lo vedremo alla fine”:
“Il problema è che la propaganda va a interferire con la sostanza. L’unico vero rilievo che si deve fare al governo gialloverde è quello di non essere concentrato sull’obiettivo. Non è concentrato abbastanza, perché passa gran parte del suo tempo ad attaccare questo e quell’altro, sembrano come asserragliati a Fort Alamo. Le elezioni europee influenzano parecchio in questo senso”.
“E’ tutto cominciato col famoso discorso dal balcone, stanno facendo qualcosa di molto rischioso e lo fanno per due motivi: il primo è che credono fermamente in quello che stanno facendo, il secondo è che alzando la posta, se l’Europa e le agenzie di rating dovessero bocciarci, potranno a dire: noi c’abbiamo provato, volevamo aiutare questo Paese, ce l’hanno impedito, dateci più voti alle prossime elezioni. Questo sarebbe il trionfo della propaganda sul governo. Io voglio sperare che ci sia invece un tentativo di forzare la mano per raggiungere un obiettivo per aiutare il Paese”.
“C’è una parte dell’opinione pubblica che non fa altro che bastonare Salvini e Di Maio. Loro di certo vanno spesso fuori le righe, però c’è anche un pregiudizio in certi casi che non nasce tanto dall’analisi di quello che stanno facendo, ma proprio dal fatto che: voi no. L’opposizione è stata zittita da se stessa. L’opposizione che oggi esiste è quella del governo nei confronti delle istituzioni che loro vedono come nemiche, secondo me sbagliando. La Commissione UE non è fatta da ubriaconi come dice Salvini. Continuare a insultare le istituzioni con cui dobbiamo raggiungere un compromesso, significa non aver capito come si governa, oppure pensare di giocare una partita rischiosissima del tanto peggio tanto meglio per noi. Ma l’elettorato è mobilissimo, adesso è dalla loro parte ma potrebbe succedere anche quello che è successo dopo il 40% di Renzi. Così come ha raddoppiato i voti, Salvini dovrebbe sapere che Renzi che si sentiva il padrone d’Italia poi ha fatto la fine che ha fatto”.
Sulla crisi del PD. “Le cose non avvengono per caso, avvengono perché c’è nel PD una crisi molto profonda, che nasce dalla natura stessa del partito che è attraversato da troppi contrasti e indecisioni per poter accettare un’alleanza di governo che dal punto di vista politico poteva risultare importante. Non ce la fanno neppure a convocare un congresso, è un partito a rischio estinzione. Il problema è che il PD deve affrontare la traversata nel deserto. Non possiamo pensare che dall’oggi al domani possa tornare dopo la scoppola che hanno preso. Le elezioni europee potrebbero essere un’occasione per presentarsi con un’identità più compatta, anche magari senza una leadership forte. Le europee ci diranno se il PD vivrà oppure se rischia di salutarci definitivamente”.