Silvio Berlusconi è stato accusato per aver sostenuto che – pur continuando ad aiutare l’Ucraina – bisogna tentare di avviare anche colloqui di pace. Non lo avesse mai fatto: addirittura il PPE (Forza Italia al parlamento europeo fa parte del gruppo Partito Popolare Europeo) ha cancellato un incontro a giugno in Italia per “sanzionare” le parole di Berlusconi. Mi sembra un atteggiamento folle, salvo che si voglia continuare la guerra per sempre ad ogni costo e dopo che perfino il Capo di Stato Maggiore americano ha confermato che, salvo ricorrere al nucleare, questa guerra potrebbe non finire mai, perché nessuno ne uscirà vincitore.
Dopo che Europa ed USA hanno investito miliardi di euro, ad un anno esatto dall’inizio del conflitto nessuno ritiene sia giusto abbandonare l’Ucraina, ma perché non si deve cercare con ogni via anche un percorso di pace e intanto muoversi almeno per chiedere un armistizio provvisorio?
La nostra Costituzione, tanto invocata perfino con le pagliacciate di Benigni, “ripudia la guerra”, eppure parliamo solo di armi, missili, morti… avanti, avanti!
Nessuno vuol cancellare le responsabilità di Putin, ma possibile che l’Europa non pensi minimamente anche a qualche iniziativa per cercare un minimo di pace? Eppure quotidianamente si parla solo di nuove forniture belliche, con il segretario NATO Stoltenberg (quello che già dalla faccia mi inquieta, non vi sembra assomigliare a un generale tedesco, ma di quelli spietati?) o il commissario europeo Borrell che sono solo capaci solo di invocare nuove armi e chiedere guerra.
E poi, diciamocelo una volta per tutte, chi controlla l’Ucraina e la gestione degli aiuti? Dov’è la trasparenza delle forniture in uno dei paesi da sempre tra i più corrotti e infiltrati dalle mafie? Zelensky ha cacciato un paio di vice-ministri di secondo piano, ma non ci sono davvero altri profittatori della situazione? Di tutto ciò, però, non si ha mai minimamente il coraggio di parlare e se uno avanza dei dubbi immediatamente è bollato come schiavetto di Putin.