La Dia di Reggio Calabria ha arrestato l’ex ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola. E’ la stessa Direzione investigativa antimafia a comunicarlo in una nota questa mattina presto. La Dia reggina, coadiuvata dai Centri Operativi e sezioni Dia di Roma, Genova, Milano, Torino, Catania, Bologna Messina e Catanzaro sta procedendo all’esecuzione di 8 provvedimenti restrittivi, emessi dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria, Olga Tarzia, su richiesta della Dda reggina, diretta dal Procuratore Federico Cafiero De Raho.
Tra gli arrestati non c’è solo Scajola, ma anche personaggi legati al noto imprenditore reggino ed ex parlamentare Amedeo Matacena, colpito anch’esso da provvedimento restrittivo insieme alla moglie Chiara Rizzo ed alla madre Raffaella De Carolis. Matacena è latitante, a seguito di condanna definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa. Arrestati anche Martino Politi, Antonio Chillemi e la segretaria di Scajola, Roberta Sacco.
Gli indagati sono gravemente indiziati a vario titolo di avere, attraverso la loro interposizione, agevolato l’imprenditore Matacena ad occultare la reale titolarita’ e disponibilita’ dei suoi beni, nonche’ di aver favorito la latitanza all’estero di quest’ultimo.
Sono in corso numerose perquisizioni in Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Lazio, Calabria e Sicilia, oltre a sequestri di società commerciali italiane, collegate a società estere, per un valore di circa 50 milioni di euro.
L’arresto dell’ex ministro berlusconiano sarebbe scaturito dalle indagini sui fondi neri della Lega Nord, di cui e’ figura chiave il faccendiere Bruno Mafrici. Grazie a un’intercettazione, gli inquirenti sono venuti a conoscenza di rapporti fra l’ex ministro e la moglie di Matacena, Chiara Rizzo. La donna, secondo quanto sarebbe emerso, si adoperava per ottenere l’aiuto dell’esponente politico ai fini del trasferimento del marito, condannato con sentenza definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, in Libano.
Dalle indagini sarebbe emerso il ruolo di un’altra persona che avrebbe lavorato al trasferimento di Matacena nel paese dei cedri. Si tratterebbe dello stesso personaggio che avrebbe avuto contatti con Marcello Dell’Utri ai fini di una sua fuga nel paese mediorientale.
BERLUSCONI, “ADDOLORATO” "Non so per quali motivi sia stato arrestato, me ne spiaccio e ne sono addolorato". Lo afferma Silvio Berlusconi sull’arresto questa mattina dell’ex ministro Claudio Scajola.
“’No, non avevamo nessun sentore di un’inchiesta giudiziaria su Scajola”. Così ai microfoni di Radio Capital l’ex premier commenta la notizia dell’arresto dell’ex ministro. Il Cavaliere spiega che l’ex coordinatore della traversata del deserto di Fi e’ stato escluso dalla liste azzurre per le europee non certo perche’ si aveva sentore di inchieste giudiziarie nei suoi confronti. Scajola, spiega ancora l’uomo di Arcore, non è stato candidato perché “avevamo commissionato un sondaggio su di lui che ci diceva che avremmo perso globalmente voti se lo avessimo candidato".
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